Tuscia a secco. Ancora una volta, l’ennesima. La notizia ha sicuramente aspetti positivi per la sanità laziale, visto che ben 5 strutture del sistema sanitario regionale sono state autorizzate con decreto firmato dal presidente Nicola Zingaretti a procedere all’assunzione a tempo indeterminato di 37 unità di personale tra medici e infermieri. E Belcolle? E gli altri ospedali della provincia, quei pochi ancora rimasti in vita? Niente, assolutamente niente.
Tanto per avere un’idea della situazione in cui versa la sanità viterbese, basta dare un’occhiata alla nuova pianta organica messa a punto dallo stesso commissario straordinario Luigi Macchitella. Il quale mette nero su bianco che all’Asl della Tuscia servono 1255 infermieri (attualmente ce ne sono in servizio 1053) e 599 medici (ora sono 562 i dipendenti). Inutile dire che tra coloro che prestano la loro opera, molti sono precari da molti anni. Fatti due conti, mancano 202 infermieri e 37 medici. “E’ inaudito quello che sta accadendo – tuona Lamberto Mecorio, segretario della Uil Funzione pubblica -. Non siamo figli di un dio minore, ma continuano a considerarci tali”.
Le Aziende ospedaliere interessate dal provvedimento zingarettiano sono quelle del S. Giovanni Addolorata e del Policlinico Umberto I. Le Asl invece sono quelle della Roma G (Tivoli-Monterotondo), Frosinone e Rieti. Le Direzioni generali dei due grandi ospedali romani sono autorizzate ad assumere complessivamente 9 medici (3 neonatologi e 3 ginecologi al S. Giovanni, 3 neonatologi anche all’Umberto I). Nella Roma G la Direzione generale può procedere alla messa in servizio a tempo indeterminato di 2 medici internisti, 3 psichiatri, 1 psicologo e 1 assistente sociale; la Asl di Frosinone, dopo le 21 unità di personale tra medici e infermieri assunte lo scorso maggio, potrà arruolare in pianta stabile 2 medici chirurghi di accettazione e urgenza. A Rieti prevista l’assunzione di ben 19 unità tra medici e infermieri: in dettaglio, 3 radiologi, 3 cardiologi, 1 medico chirurgo di accettazione e urgenza, 3 tecnici radiologi, 1 ostetrica e 10 infermieri.
“Non so – continua Mecorio – se il commissario Macchitella ha chiesto alla Regione assunzioni in deroga di personale in deroga. Di solito dà comunicazione ai sindacati, ma questo finora non è avvenuto. Comunque, se lo ha chiesto e Zingaretti ha fatto orecchie da mercante, la cosa è gravissima; ma sarebbe ugualmente gravissimo se non lo avesse fatto per niente. Mi chiedo come si potrà andare avanti nell’intero periodo estivo (e quindi con i turni di ferie) con il personale ridotto davvero ai minimi termini”.
Lamberto Mecorio è un fiume in piena: “Ricordo a me stesso e a tutti i cittadini che qualche giorno fa, recependo una direttiva del Governo, è stato stabilito a livello regionale che in vista del Giubileo possono essere assunti subito medici e infermieri precari che operano nei reparti di emergenza e urgenza. La direttiva del Consiglio dei ministri pone la scadenza al 2018, ma nel Lazio proprio per quell’avvenimento che porterà a Roma milioni di pellegrini, si è pensato di farlo subito. Ecco, allora perché non si mette subito in pratica questo accordo? Al pronto soccorso di Belcolle, tanto per dire, il 90% del personale è precario. E si tratta di persone che aspettano una sistemazione da molti anni…”.
La conclusione, segretario? “Ci attiveremo subito attraverso i canali ufficiali per sapere come stanno realmente le cose con Macchitella e con la Regione Lazio. Queste ulteriori penalizzazioni ai danni del sistema sanitario viterbesi non sono più accettabili e sopportabili”.