Stefano Sanderra, 48 anni
Massimo Morgia o Stefano Sanderra? Questi due tecnici romani, uno più anziano (classe 1953), altro più giovane (’67), entrambi vincenti, si contendono la panchina della Viterbese. E stasera, nella conferenza stampa che il patron Piero Camilli ha fissato per le ore 19, col fresco, allo stadio Rocchi, sapremo chi sarà il prescelto.
Entrambi, nei giorni scorsi, hanno avuto modo di incontrare il Comandante, e di conoscere le ambizioni (vietato parlare di “progetto”, ché porta sfiga) della società gialloblu. Morgia, interpellato dal Corriere di Viterbo, ha detto di essere rimasto bene impressionato. Del pensiero di Sanderra, invece, non è dato sapere. Il borsino comunque vede proprio quest’ultimo leggermente favorito: con un curriculum che parte da lontano (giovanili del Ferentino e poi L’Aquila in serie D), diversi campionati vinti (la D con l’Aquilla e il Frosinone, la serie C2 e la serie C1 con il Latina), Sanderra è una garanzia. Lo scorso anno ha guidato il Catanzaro, subentrando in corsa all’esonerato Moriero e conquistando una tranquilla salvezza in Lega Pro. Altrettanto vincente è Morgia, il primo nome ad essere associato alla Viterbese, proprio su queste colonne, qualche giorno fa. Morgia è reduce da due promozioni consecutive in Lega Pro, prima con la Pistoiese e poi, nel torneo appena concluso, a Siena. E’ un personaggio vulcanico, con una certa verve dialettica e intellettuale, amatissimo in tutte le piazze in cui ha lavorato, e lo confermano i tanti attestati di stima sulla sua pagina Facebook. Dopo la fine dell’esperienza Siena (dove hanno puntato su Gianluca Atzori) e in attesa di una chiamata, è a Viareggio, dove si rilassa con la sua passione alternativa al calcio, la pesca. Un’unica sola contraddizione: ha uno staff di fiducia, tra secondo, preparatore, allenatore dei portieri eccetera. Cosa che alla fine potrebbe spingere il club di via della Palazzina a puntare su Sanderra.
Massimo Morgia, 62 anni
Oggi comunque sapremo. E non sarà la sola novità che annuncerà il patron. Oltre all’ufficializzazione del ritiro (a Soriano, allenamenti a Canepina), è probabile che Piero Camilli dica anche qualche altra cosa. Per esempio che non farà la domanda di ripescaggio in Lega Pro. E non per la questione (comunque assurda) della tassa a fondo perduto di 500mila euro che oggi verrà confermata dal Consiglio federale. Le cause, semmai, vanno ricercate nelle mancate garanzie da parte del Comune. I lavori allo stadio (il Rocchi così com’è non può ospitare gare di Lega Pro, e sono necessari anche degli interventi urgenti per la serie D), la realizzazione di un campo d’allenamento e altre richieste della società. Insomma, la solita tiritera che i tifosi ascoltano da mesi e che il Comandante ripeterà con una postilla. Se le cose non dovessero cambiare, a dicembre me ne andrò. Bene, cioè male.
