Canepina è talmente bella, in questo pomeriggio estivo, che sembra Firenze. Ecco il Battistero, gli Uffizi, il David di Michelangelo (che qui pronuncerebbero curiosamente “Dévid”, ma si sa che parlano strano), il Ponte Vecchio. “Dái, fermiamoci a cena, si mangia una bella fiorentina con fagioli, ovvia”, viene quasi da proporre in preda all’entusiasmo, e all’appetito. Eppure, quella che sta scendendo in campo è la Viterbese, leoni – anzi leoncini – gialloblu al loro primo giorno di preparazione precampionato. Lì c’è mister Sanderra col suo secondo e fratello Luca, di qua i dirigenti Cusi e Raspoli, il mitico magazziniere Paolo. E allora, perché queste allucinazioni toscane sulle colline cimine?
Semplice: perché in mattinata, mentre la Viterbese squadra si radunava nell’albergo di Soriano per iniziare il ritiro, la Viterbese società era proprio a Firenze. E mica per risciacquare i panni in Arno, ma per presentare la domanda di ripescaggio in Lega Pro. Una trasferta a sorpresa, quella del presidente Vincenzo Camilli e di un suo collaboratore, che ha lanciato tutto l’ambiente gialloblu in un meraviglioso paradiso artificiale. “Ragazzi, un mese fa eravamo condannati alla Terza categoria, ora rischiamo di andare in Terza serie”, dice uno dei pochi tifosi presenti. Già: dalla paura di un addio di Camilli al rilancio clamoroso di ieri. Da far commuovere pure i cuori più aridi.
Così, mentre i ragazzi arrivano al campo Rosato Palozzi sui pulmini, scendono e s’avviano verso gli spogliatoi, salutano educati, la mente vola. E Sanderra, allenatore ma soprattutto uomo di mondo, non può non tenere conto della Divina Novità, anche quando scambia due chiacchiere coi cronisti: “Sì, so che la società ha consegnato la documentazione e un ripescaggio sarebbe davvero miracoloso, anche se porterebbe Viterbo nella sua dimensione naturale, in una categoria più consona al suo blasone e alle sue possibilità – dice il tecnico romano – Ma qui noi possiamo fare poco, dobbiamo soltanto pensare a lavorare e aspettare il 4 agosto”. La data delle date, quando cioè il consiglio federale comunicherà le società richiamate nella ex serie C a completamento degli organici. Oltre alla Viterbese, al Taranto, al Monopoli e al Fano – che hanno depositato entro le 19 di ieri la richiesta senza però versare la quota a fondo perduto di 500mila euro – sarebbero in lizza anche Albinoleffe e Pordenone, queste però paganti la somma di cui sopra. Ma non è dato sapere quali criteri verranno utilizzati: se quelli stabiliti un mese fa (quando c’era ancora Macalli, con 500mila euro obbligatori) oppure se ne verranno adottati altri, vista l’urgenza di definire i gironi e partire con il campionato. Insomma, il classico caos italiano, che quando si parla di pallone diventa addirittura casino. La sensazione è che la famiglia Camilli non si sia mossa per caso: se il presidente ha raccolto tutti i documenti ed è partito per Firenze potrebbe voler dire che ha ricevuto qualche segnale incoraggiante che la domanda gialloblu possa essere accolta.
Anche per questa ragione, aspettando il Grande Quattro (agosto), il mercato in entrata vive una particolare situazione di letargo. Tutto fermo, in attesa di sapere per quale palcoscenico bisognerà allestire la compagnia. “Questa prima settimana – conferma Sanderra – è dedicata ai giovani. Ai ’96, ai ’97, annate con le quali ho poca dimestichezza visto che non alleno in D da qualche anno. Li vedrò, li metterò alla prova, verificherò tutte le loro caratteristiche. Se sarà ancora serie D avremo un mese di tempo per raffinare questo aspetto che in categoria è decisivo. Se sarà Lega Pro il discorso cambia, ma anche in questo caso per i giocatori più esperti, gli over, c’è soltanto l’imbarazzo della scelta, e tanti elementi forti che attualmente sono liberi. Con alcuni di loro abbiamo già un accordo di massima, così come stiamo valutando alcuni atleti in rosa l’anno scorso (uno per ruolo: Scardala, Nuvoli e Neglia, ndr). Ma ripeto: non c’è fretta”. A Canepina c’era anche il direttore sportivo Luci, col cellulare incandescente.
Eppure, domenica c’è l’esordio ufficiale, in Coppa Italia Tim, al Rocchi (ore 17) contro l’Ancona. “Non nascondo che avremo delle difficoltà – ammette Sanderra – perché al momento abbiamo soltanto due giocatori tesserati, Nohman e Roversi, oltre ai ’94 superstiti di un anno fa (Dalmazzi e Faenzi). Ma la Coppa non è un obiettivo, e da lunedì inizieremo anche gli allenamenti sulla tattica, e poi le prime amichevoli, anche con squadre di categoria superiore, che ci consentiranno di evidenziare subito i nostri difetti. Il modulo? Il 3-5-2 può essere un buon punto di partenza Le strutture logistiche sono buone, non dobbiamo far altro che metterci tutto l’impegno”.
Il gruppo intanto corre sul campo. Passa agli esercizi di stretching con il preparatore Di Serio, il Gobattoni si prende cura dei portieri. Sanderra dedica loro soltanto un breve discorso introduttivo. Qui Canepina, a voi la linea Firenze.