16112024Headline:

In Consiglio scoppia la grana – Bagnaccio

Santucci chiede della chiusura e Michelini conferma: oggi riunione per capire che fare

Un momento del Consiglio comunale di ieri mattina

Un momento del Consiglio comunale di ieri mattina

In questi casi si usa una locuzione abbastanza scontata: “Consiglio comunale di routine”. Che poi proprio di routine non è perché scoppia la grana Bagnaccio, sollevata dal consigliere Gian Maria Santucci (FondAzione) che, ad un certo punto, come se niente fosse, se ne esce con una domanda sotto forma di interrogazione: “Ma vi risulta che stiano chiudendo il Bagnaccio?”. L’assessore al ramo, Delli Iaconi, non c’è e risulterà assente per tutto il corso della seduta (iniziata con il solito, ingiustificabile ritardo e proseguita in un clima abbastanza sereno, caratterizzata da una temperatura africana: possibile che non si possa far nulla per rendere più umana la permanenza in sala d’Ercole?). Tocca allora al sindaco Michelini prendere il microfono: “Sì, conosco la situazione – spiega -. Il fatto è che è scaduta la convenzione con l’associazione che gestisce quel sito. Subito dopo il Consiglio, ho convocato una riunione con il direttore di miniera, ingegner Pagano, per valutare il da farsi”. Si scoprirà più tardi che, di fronte alle vibrate proteste di utenti e lavoratori (tutti notevolmente incavolati), la chiusura viene sospesa e che oggi pomeriggio ci sarà una riunione per capire come comportarsi e come procedere.

Chiara Frontini (Viterbo2020) chiede lumi sull’asilo di Monterazzano e l’assessora Alessandra Troncarelli risponde di essere in attesa di una risposta da parte dei responsabili di Esercito e Aeronautica sulla possibilità di far nascere una asilo nido aziendale per i figli dei militari. Il bagnaiolo Arduino Troili (Pd) sfruculia la situazione di strade senza pubblica illuminazione nelle frazione e l’assessore Alvaro Ricci assicura che il problema si trascina da almeno 10 anni ed è sotto costante osservazione: “Speriamo di fare presto”. Il fratello italiano Luigi Maria Buzzi interroga sulla questione di un affresco scomparso da una facciata di uno stabile del centro storico. “Non erano affreschi, ma graffiti – precisa l’assessora Raffaela Saraconi -. Siamo dispiaciuti, ma si poteva fare ben poco. E neppure la Sopritendenza poteva intervenire poiché non si tratta di un bene sottoposto a vincoli”. Il pentastellato Gianluca De Dominicis chiede lumi sulla pulizia a Pratogiardino, imitato anche da Sergio Insogna, (ex?) Oltre le mura. Ancora la Saraconi garantisce che la pulizia viene effettuata ogni settimana e che non ci sono ragioni di doglianza. De Dominicis non ci sta e sotto voce annuncia: “La prossima volta volta porto le fotografie”. Elpidio Micci (gruppo misto) vuole sapere perché non vengono posizionati i cestini portarifiuti nelle frazioni. Vannini arriva appena in tempo per garantire che per il posizionamento è questione di pochissimo. E la carrozza smontata e lasciata in un deposito comunale? “La riporteremo a Palazzo dei Priori – sentenzia il sindaco – ma non nel luogo dove era prima. Perché quella era e deve rimanere la sala della Madonna. magari al pianoterra quando sarà completato il trasloco degli uffici comunali a Fontana Grande”.

Chiara Frontini, consigliera di Viterbo2020

Chiara Frontini, consigliera di Viterbo2020

Insomma, botta e risposta ma senza particolari pathos. La consigliera Frontini raccoglie firme tra i colleghi affinché, in occasione del Trasporto della macchina di Santa Rosa, le finestre comunali delle sale dei gruppi, siano riservate ai cittadini: non tutti aderiscono. E comunque Michelini assicura che si cercherà una soluzione per coloro (anziani e scolari) che l’anno scorso furono posizionati nei palazzi comunali di via Marconi.

Intanto, domani altra tornata: non si discuterà il primo punto all’ordine del giorno (la decadenza di Moltoni: se ne riparla a settembre, dopo il pronunciamento della Cassazione), ma si affronteranno problemi urbanistici. Precisamente le lottizzazioni sulla Teverina (ex Consorzio agrario), in località Procoio e al Murialdo.

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