Paolo Dello Vicario è ufficialmente il primo ingegnere “made in Tuscia”. Un risultato straordinario, specialmente se si considera che Dello Vicario ha raggiunto la laurea a meno di tre anni dall’inaugurazione ufficiale del corso, con una tesi sull’energy management e sull’efficientamento energetico del parco di divertimenti Cinecittà World. Un percorso che il ventiduenne manzianese aveva scelto come una scommessa, un salto nel buio: “Quando ho iniziato non sapevo nemmeno se avrei fatto ingegneria o qualcos’altro – dichiara Dello Vicario – Al tempo il corso di Ingegneria industriale stava muovendo i primi passi qui a Viterbo e mi sembrava qualcosa di diverso rispetto al resto del panorama italiano, perché univa un po’ quello che a me piaceva, sarebbe a dire la parte gestionale, con tutto il bagaglio tecnico tipico degli studi ingegneristici. Ho voluto fare la scommessa di venire qui a Viterbo e, sinceramente, alla fine di questo percorso, non potrei essere più felice della mia scelta. Mi ci sono buttato e ho scoperto che anche approfondire aspetti tecnici è stato per me utilissimo, poi l’approccio di ingegneria è fantastico, forgia una forma mentis unica, applicabile a mille altri campi. In questo percorso, non esattamente affine alle mie inclinazioni iniziali, la vivibilità della Tuscia e le caratteristiche del corso qui a Viterbo mi hanno permesso di arrivare alla laurea in modo assolutamente naturale”. Un percorso sfociato in un lavoro di tesi originale e apprezzatissimo dalla commissione, che ha premiato il neo ingegnere con un 108 su 110, un voto altissimo per la laurea triennale.
“È una tesi su cui mi è piaciuto molto lavorare – ha spiegato il neo dottore – perché concilia gli aspetti tecnici, gli aspetti analitici e quelli gestionali dell’ingegneria. Sono stato a fare un tirocinio al parco Cinecittà World e mi sono occupato di andare a caratterizzare tutto l’impianto, al fine di capire da dove venissero i consumi. Ho cercato quindi di modellizzare, con un modello molto semplice, il comportamento dei consumi annuali sia di energia elettrica che di gas metano, rispetto a due tre fattori in grado di influenzarli. In questo caso le ore di apertura e la differenza di temperatura tra l’interno delle strutture e l’esterno. Ne è venuto un lavoro che mi ha fatto imparare tanto e mi ha permesso di conciliare aspetti spesso totalmente diversi. Aspetti che un ingegnere tocca tutti i giorni nel mondo del lavoro”. Chiuso il capitolo triennale, il primo ingegnere della Tuscia sta già pensando a cosa fare dopo: “Sto decidendo fra un paio di opzioni e una di queste, molto forte, è proprio qui a Viterbo, perché il nuovo percorso magistrale in Ingegneria meccanica è veramente un bel corso. Un percorso di studi che, secondo me, non trova pari nel resto d’Italia, con una preparazione specifica sulla fusione e sulla gestione dell’energia. Considerando il lavoro fatto per la tesi, è una possibilità che terrò in seria considerazione. In ogni caso ora mi prenderò un’estate per capire bene cosa fare”.
A partire dal prossimo anno accademico, infatti, l’Università degli studi della Tuscia completerà il suo percorso di studi ingegneristico con il corso magistrale in Ingegneria meccanica, che si porrà come naturale continuazione per l’esistente corso triennale in Ingegneria Industriale, i cui test d’ingresso si terranno il prossimo 7 settembre presso le aule informatiche del complesso di Santa Maria in Gradi a Viterbo.