Il ministro dei Beni artistici e culturali viene in città e allora perché non approfittarne per chiedergli per l’ennesima volta cosa intende fare per Villa Lante? Già, l’incantevole dimora storica – con sontuoso parco incorporato – che è il gioiello di Bagnaia e che vive stagioni complicate. Specialmente perché spesso non si riesce a tenerla aperta nei giorni festivi, tra soldi per gli straordinari dei dipendenti che non bastano mai, ferie, malattie e buchi da tappare vari. La situazione è nota, va avanti da qualche anno ormai, e benché il Comune abbia provato – nel recente passato – a metterci una pezza con i volontari (della Pro loco e della protezione civile), una soluzione definitiva non è stata ancora trovata. Né sono serviti i 250mila euro stanziati dallo stesso ministero l’anno scorso: quattrini utilizzati per i lavori straordinari, non per i lavoratori ordinari. A ciò va aggiunto il ruolo fin troppo autoconservativo che a volte svolgono i sindacati.
Morale della favola: appena il 1 maggio scorso, giorno di straordinaria affluenza di turisti, visitatori, scampagnanti vari, la Villa ha dovuto chiudere all’ora di pranzo, mezza giornata buttata.
Così ieri, a margine dell’incontro in sala Regia, è stato Arduino Troili – battagliero consigliere comunale del Partito democratico e bagnaiolo doc – a cogliere la palla al balzo e a rivolgersi a Dario Franceschini. Nell’occasione, Troili è stato anche fiancheggiato dal deputato Fioroni e dal sindaco Michelini. “Ho sottolineato al ministro che le chiusura improvvise nei giorni festivi non si debbono più ripetere, perché sono gravissime, un danno importante non soltanto per le attività economiche di Bagnaia, ma anche per l’immagine dell’intera Tuscia agli occhi dei turisti. L’ho pregato di riservare la massima attenzione al problema”, spiega Troili.
E il Franceschini cosa ha riposto? “Mi ha spiegato che il ministero sta lavorando ad un progetto che riguarda una serie di siti storici e culturali, non solo Villa Lante, che coinvolga nella gestione delle attività anche le associazioni no profit. Il cui personale andrebbe a coprire gli eventuali vuoti e garantirebbe così l’apertura continua delle strutture”. Tutto molto bello, se solo ci fosse qualche certezza sui tempi e i modi d’applicazione del progetto. Di promesse, d’altronde, negli ultimi anni se ne sono sentite parecchie, di risultati invece se ne sono visti davvero pochi. Per questo Troili non molla: “Già ad inizio settimana scriverò al ministero per ricordare a Franceschini la questione e per sollecitare gli interventi promessi. Al di là della politica, è una battaglia che voglio continuare per Bagnaia, per i bagnaioli, ma anche per tutti i viterbesi”.