15112024Headline:

Gloria, fatti bella. Che finisci in tivù

L'assessore Barelli al lavoro per la diretta televisiva del Trasporto all'Expo di Milano

La Macchina di Santa Rosa Expo

La Macchina di Santa Rosa Expo

La macchina della Macchina si è messa in moto. Che detto così sembrerebbe quasi “la brum del capo ha un buco nella gomma”. Ed invece si sta parlando di cose serie. Della Macchina viterbese per eccellenza, insomma. Che non è manco la solita Hummer parcheggiata il venerdì notte dentro piazza della Rocca. Bensì invece quella di Santa Rosa. Del trasporto. Del “tutti d’un sentimento”. E via discorrendo.
Dunque. Delle buone novità attorno a Gloria, la novella creatura made in Raffaele Ascenzi, ci sono. E non tecniche, tipo montaggio, pesi, accortezze da architetto. Bensì pratiche (una volta tanto).
La prima riguarda la chiusura di una delle tante voci di corridoio. Lo spiffero che aveva indicato una via promozionale alternativa. Una estiva sfilata capitolina. Non è dato sapere se con sosta, o meno, dal grattacheccaro di fiducia. “Non esiste – spiega l’assessore preposto, Giacomino Barelli – l’ipotesi non è stata manco presa in considerazione. Per il semplice fatto che è impossibile. Tutto qua”.
Abbandonata la gita fuori porta, si può lasciare Roma in favore di Milano. Dove una Macchina ci sta già (Fiore del cielo, di Arturo Vittori), a rappresentare il viterbese e la viterbesità nel padiglione Eataly, arcipelago Expo.
E giacché ce la siamo caricata e l’abbiamo portata fin lassù, forse è il caso di continuare a spingerla. Non fisicamente, chiaro. A promuoverla. Così, dopo le varie visite, istituzionali e non, ecco che si va via via stringendo l’idea di proiettare il Trasporto su maxischermo.

Delegazione politica nostrana in visita a Milano, Barelli compreso

Delegazione politica nostrana in visita a Milano, Barelli compreso

“Che c’è – assicura Barelli – appena sotto la Macchina. In molti mi dicono che non l’hanno visto, ma confermo. Io l’ho pure toccato”.
Perfetto. Il telo è tangibile. Ora troviamo il modo di proiettarci le immagini dei Facchini. Come? “Sicuramente prima dobbiamo chiudere per assicurarci un’emittente sicura – sempre lui – evitando una figura come quella dell’anno scorso”.
Per quanti non se lo ricordassero, nel 2014 furono due ore di buio assoluto, senza manco un Carosello. E poi? “E poi la strada che si sta concretizzando è quella che passa dalla Regione – aggiunge – quella settimana lì infatti è dedicata agli eventi relativi al turismo. Il Lazio ha proposto di chiuderla col Trasporto, su maxischermo, pubblicizzato come si deve”.
Mica male. Ultimi dettagli tecnici. “C’è l’ok della Prefettura – chiude Barelli – che sembra poco, ma quando si ha a che fare con un evento di questa portata non è mai semplice. Ed è andata anche la delibera sulle tribune. Che sì, ci saranno anche loro”.

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