Consigliere Gian Maria Santucci, ma lei il bilancio comunale come l’avrebbe fatto?
“Mettendo innanzitutto mano ai centri di spesa. Che sono ancora tanti e fuori controllo”.
Qualche esempio?
“Penso ai settori dei servizi sociali, della cultura, dei lavori pubblici con opere che non saranno mai realizzate. L’assessore Ricci lo fece l’anno scorso e vennero fuori risparmi per circa 3 milioni. Mi chiedo perché non si sia lavorato ancora in quella direzione e invece si sia puntato direttamente sugli aumenti delle tariffe”.
Provi a dare una risposta.
“Perché è la strada più semplice. Si evitano tanti conflitti all’interno della maggioranza…”.
Che vuol dire?
“Parlamoci chiaro: l’assessore Ciambella deve tenere a bada parecchi appetiti. Questo è un problema politico serio. Se un consigliere chiede soldi per una festa o per un appuntamento o per il suo territorio di riferimento, come si fa a dire no? Si rischia di trovarselo contro quando ci sarà da votare. Meglio drammatizzare che fare un serio lavoro di ripulitura. Ma c’è un altro aspetto…”.
Quale?
“Per un dirigente è difficile lavorare con un assessore contro; per un assessore è impossibile farlo con un dirigente contro. Perché alla fine chi firma sono loro, i dirigenti. Io ho la sensazione netta che la Ciambella e Quintarelli non dialogano e gliel’ho pure detto ad entrambi. Così si va davvero poco lontano, tanto più che prevale continuamente l’improvvisazione e l’impreparazione”.
Accuse gravi.
“Ma scusate, come si fa a valutare un bilancio quando hanno mandato per e mail intorno a mezzanotte un malloppo di 500 e più pagine, mentre la mattina successiva già si andava in commissione a discutere? Nemmeno Superman avrebbe potuto farcela soltanto a leggerlo. E il sindaco parla di emergenza…”.
Perché non è un’emergenza approvare il bilancio?
“Certo che lo è, ma a Michelini avevamo proposto un percorso condiviso: aspettiamo fino al 31 luglio per vedere se il governo concede la proroga. Se c’è abbiamo tempo, se non c’è comunque facciamo un’analisi puntuale con date certe. Niente da fare: proposta rigettata con un diktat annesso. Il 30 si votano le tariffe. Ma dov’è l’urgenza se poi il consiglio per il bilancio è stato fissato al 20 agosto? Avrei compreso se si fosse andato ad oltranza il 30, il 31, l’1 e via fino all’approvazione. Invece si privilegiano le ferie”.
Sta dicendo che non c’è tanta voglia di lavorare…
“Sto dicendo che l’atto più importante della gestione amministrativa di un ente pubblico non può essere affrontato con tanta superficialità. Per ora, sappiamo solo di aumenti, tanti e generalizzati. Ma quando si chiede perché, le risposte sono sempre vaghe, per non dire inesistenti. Cone è accaduto ieri mattina sulle tariffe per i buoni pasto delle mense scolastiche”.
Con la maggioranza sonoramente battuta…
“Sonoramente e giustamente. Si vuole introdurre il principio della gradualità nei pagamenti ed è giusto, ma quando abbiamo chiesto quante famiglie avrebbero pagato 5 euro (il massimo), quante 4 e quante 3 (il minimo), l’assessore Delli Iaconi ha candidamente ammesso di non essere in grado di dirlo. Ma vi sembra possibile? E lo stesso è avvenuto sulla Tasi, sull’Irpef e su tutto. A noi i conti non tornano”.
In che senso?
“Abbiamo calcolato nuovi introiti per circa 4 milioni e spese per 3. Balla un milione di euro. Che non si sa a che cosa servirà. Come è vergognoso quanto è accaduto sui 350mila euro dell’Imu agricola rientrati nelle casse comunali. Il sindaco, come al solito, non ne sapeva nulla, mentre la Ciambella ha fatto finta di non sapere nulla. Invece la cosa era risaputa ed era on line su tutti i siti che si interessano di queste faccende. Una autentica vergogna… E adesso cominciano già ad accapigliarsi su come spenderli”.
La sintesi, consigliere Santucci?
“Un autentico caos, nel quale non si sa da dove cominciare. Oggi in Consiglio dovremmo votare sulle tariffe ed io non sono affatto convinto che si arriverà all’approvazione, poi Michelini manda tutti in ferie, compreso se stesso, per 20 giorni. Ma vi sembra una cosa seria?”.
Anche lei va in ferie…
“Quando si è amministratori della cosa pubblica, le faccende personali passano in secondo piano. Dico solo che l’amministrazione Marini (della quale io ero all’opposizione) aveva lasciato diversi soldi in cassa e diverse opere di un certo peso avviate. Dopo due anni e tre bilanci dell’era Michelini, ci ritroviamo con zero euro in cassa e una valanga di aumenti per far quadrare i loro conti. Per fare che? Non si sa o almeno non lo dicono. A me pare decisamente poco serio”.