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“Cartiera di Tuscania, va fatta chiarezza”

D'Ubaldo (Fiom Cgil): "Chi pagherà per i danni ambientali provocati?"

Carlo D'Ubaldo, segretario della Fiom Cgil

Carlo D’Ubaldo, segretario della Fiom Cgil

“È ormai passato più di un anno da quando la Cartiera di Tuscania (ex Union Paper, ex EFW) ha cessato l’attività e lasciato senza lavoro 32 dipendenti. L’ultima fase della vicenda è stata il corollario di una condotta al limite del lecito e con tanti punti oscuri che probabilmente non vedranno mai la luce”. Ad intervenire su un tema che ha fatto versare fiumi di inchiostro e ha provocato valanghe di polemiche è Carlo D’Ubaldo, segretario provinciale della Fiom Cgil. “Sulle vicende della Cartiera – tuona il sindacalista – hanno volteggiato figure, fatti e personaggi che sulla poca trasparenza hanno giocato a proprio vantaggio una partita che ha visto sconfitti i lavoratori, il sindacato, il Comune di Tuscania, la Provincia, la Asl, l’Arpa e tutta la comunità, poiché l’eredità che la vicenda ha lasciato è pesante sulla quale è ora, anche in virtù della nuova legge sui reati ambientali, che venga fatta chiarezza”.

D’Ubaldo fa riferimento alla recente approvazione della legge che prevede tra l’altro i reti di inquinamento ambientale (da 2 a 6 anni di reclusione), traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività da 2 a 6 anni di reclusione e multa fino a 50.000 euro), impedimento di controllo (da 6 mesi a 3 anni) e omessa bonifica (da 1 a 4 anni di reclusione e la multa di 20.000 euro). “Questa legge – scrive il responsabile della Fiom Cgil – avrà il compito principale, oltre quello di condannare e sanzionare i colpevoli, di risvegliare le coscienze e allertare la vigilanza sul territorio da parte non solo degli organi preposti ma soprattutto da parte di tutti i cittadini che non potranno più girare gli occhi ma avranno uno strumento per far valere un diritto di cittadinanza e vivere in un ambiente non compromesso da azioni truffaldine e danni spesso irreversibili”.

E arriva il momento delle domande rivolte da Carlo D’Ubaldo: “Quanto vale la nuova legge sui reati ambientali per la vicenda della Cartiera di Tuscania? Che fine faranno le tonnellate di rifiuti e fanghi inquinati che sono rimasti in eredità al territorio di Tuscania? Chi pagherà l’eventuale bonifica del sito?Possono essere individuati colpevoli e responsabilità per quanto accaduto?”.

E ancora: “Non sono bastate le battaglie fatte dai lavoratori, le decine di incontri e i tavoli tecnici con la Provincia e il Comune per fare chiarezza. Oltre 6.000 tonnellate circa di rifiuti derivati dalle lavorazioni, oltre a fanghi e rifiuti pericolosi all’interno di una zona con vincoli paesaggistici e idrogeologici, rischio di inquinamento  per 22.200 mq di terreno su cui insistono edifici ormai fatiscenti e pericolanti per 210.000 metri cubi di volumetria. A che punto è la procedura fallimentare? Ci sono responsabilità su quanto accaduto e su quanto potrebbe accadere dal punto di vista ambientale? Come è possibile che una procedura fallimentare possa accumulare tanto ritardo e possa provocare tutto questo?”.

“Dal punto di vista del lavoro e dello sviluppo del territorio – conclude D’Ubaldo – la vicenda della Cartiera è stata una sconfitta collettiva delle istituzioni, degli organi preposti alla vigilanza e al controllo, del sindacato, dei lavoratori e dei cittadini. Cerchiamo almeno di porre un rimedio all’inquinamento e al disastro ambientale che incombe su quel territorio. La Fiom si sente impegnata in questa battaglia, non solo per aver seguito parte della vicenda a fianco dei lavoratori ma perché sulla legalità, intesa in senso lato, e dunque anche dal punto di vista ambientale, dobbiamo avere il coraggio di fare chiarezza e chiedere giustizia sulla tanta illegalità che viviamo nel nostro territorio”.

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