Al di là di come la si pensi, qui il punto è un altro. Nel senso che, ad esempio, basta un capriolo arrogante capace di mangiarti duecento insalate in meno di un mese, e da perfetti amanti degli animali si diventa in quattro e quattr’otto guerrafondai, o favorevoli persino all’utilizzo delle mine.
Già, riecco l’eterno dilemma della caccia. Un quesito che affonda le radici nell’antichità e che spacca in due l’opinione pubblica. Sviscerare tale concetto però è ormai opera impossibile, si rischia di finire in un tritacarne senza fondo sui massimi sistemi. Forse quindi è opportuno concentrarsi solo sulla regolamentazione che disciplina tale pratica. Un faldone incartato e impelagato negli ancestrali cavilli burocratici, che nel Lazio (giacché le decisioni a riguardo spettano alla Regione) di anno in anno si dimostra sempre più ballerino e soggetto agli ormoni del periodo.
Ora, come siamo (o saremo) messi nel 2015? “In ritardo – attacca il consigliere viterbese alla Pisana, Daniele Sabatini – in teoria il calendario venatorio va presentato entro il 15 di giugno. Ed ecco perché abbiamo sollecitato la cosa, raggiungendo buoni risultati. Piccola premessa però, anche io non mi schiero né a favore né contrario, intendo solo operare in ottica di chiarezza politica. Di fare, cioè, il mio lavoro. E nel miglior modo possibile”.
Bene. Ma perché si dovrebbero stipulare apertura e chiusura già in prima estate, quando in realtà il primo schioppo si tira a settembre? “Perché la caccia deve avere strade chiare – prosegue il capogruppo del Nuovo centrodestra – Non limitiamo la cosa a quanto e a chi si spara. Qui in ballo c’è il futuro delle attività produttive del settore. È folle pensare che noi, ad esempio, il primo gennaio si dice basta.
E magari a due passi, in Toscana, Marche, Umbria, si va avanti fino a marzo. A proposito: chiediamo a gran voce che si arrivi ad un’equiparazione nei tempi e nelle regole del centro Italia. Se ne dibatterà in un tavolo prestissimo. Altra faticaccia, ma almeno ci siamo”.
Insomma, questo benedetto calendario uscirà mai? “Strano ma vero – aggiunge – entro la settimana. E le notizie importanti sono due. Sarà più lungo, fino al 10 febbraio. E, se non bastasse, sono previste due mezze giornate aggiuntive prima del via. Un lusso, considerando il caos del 2014”.
Insomma, pare che finalmente si stia facendo chiarezza sull’utilizzo delle doppiette. E, con un po’ di pazienza, a settembre si potrebbero mangiare le benedette insalate di cui sopra. Con o senza capriolo in salmì di contorno. Quelli, d’altronde, son gusti.