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Viterbese, tutti in attesa di una svolta

Giorni cruciali per capire se Camilli lascia davvero. E il 24 giugno...

Il saluto della squadra dopo l'ultima gara stagionale contro il Taranto

Il saluto della squadra dopo l’ultima gara stagionale contro il Taranto

Giorni decisivi? Forse sì e forse no, al netto del solito tentativo (trucchetto) dei giornali sul dare un senso di gravità, imminenza, tutto per tutto, a qualsiasi cosa. Intendiamoci: che qui sia in ballo il futuro della Viterbese è chiaro, ma che una soluzione – felice o no – sia all’orizzonte resta da vedere. La proprietà, per bocca del patron Piero Camilli, ha rotto gli indugi una settimana fa, dopo la sconfitta nei playoff contro il Taranto (“Me ne vado”), ribadendo il concetto un paio di giorni dopo (“La Viterbese? La regalo a chi la vuole”).

Detto ciò, sembrerebbe che la situazione sia decisa. No way, come direbbero a Tessennano. E invece no, perché tutta una serie di dettagli, di sfumature, di confidenze, lascerebbero pensare che sia ancora possibile credere in una marcia indietro del Comandante. Un miracolo – o ragioni più concrete – che lo spinga a cambiare idea, a continuare a credere nel progetto di fare calcio a Viterbo, quello stesso progetto che lo portò qui due anni fa, tra l’entusiasmo della gente e tante ambizioni. Non è dato sapere, però, quale possa essere la molla che dovrà scattare. E questo perché lo stesso Camilli ha evitato di spiegare le ragioni del suo distacco. Dei cattivi rapporti con il Comune già sappiamo: si trascinano da tempo, e anzi col tempo si sono logorati ancora di più, se possibile. Ma davvero è questo l’unico motivo dietro l’addio? C’è qualcos’altro? E c’è qualcosa che può fare Palazzo dei priori, i tifosi, la città, la comunità, per far cambiare idea al Comandante? Non è dato sapere. Più che un muro contro muro siamo al muro di gomma.

Michelini e Camilli

Michelini e Camilli

I tifosi, tanto per non lasciare nulla di intentato, hanno chiesto un incontro pubblico al sindaco. Rimandato da sabato ai prossimi giorni (forse già domani). Michelini, dal canto suo, si è mostrato disponibile. Basterà? Forse sarebbe auspicabile che allo stesso confronto partecipi anche l’altera pars, cioè qualche rappresentante della famiglia Camilli, giusto per giocare a carte scoperte ed evitare malintesi. Ma l’impressione è che non succederà. Né che il summit possa sortire qualche effetto concreto sullo sviluppo futuro delle cose: non è pessimismo, ma realismo spicciolo, con buona pace degli stessi sostenitori, che comunque vanno apprezzati per lo sforzo.

Se proprio si volesse fissare una data sul calendario, il consiglio è di scommettere sul 24 giugno. Il termine ultimo previsto dalla Figc per fusioni e cambi di sede delle società dilettantistiche (anche se secondo l’articolo 18 delle Noif impedisce il trasferimento ai club che ne hanno già fatto uno nelle ultime due stagioni, e potrebbe essere il caso). Un crocevia comunque importante per capire quale futuro si profili per la Viterbese. Come sarà importante capire se ci sia qualcuno (viterbese o romano, gente di calcio o no) interessato all’eventuale “regalo” annunciato da Camilli. Un regalo gialloblu.

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