Ivan Lo Bello è il nuovo presidente di Unioncamere, l’associazione rappresentativa del sistema camerale italiano, per il triennio 2015-2018. Lo hanno eletto i presidenti delle Camere di Commercio italiane, riuniti a Roma in occasione della 142a Assemblea di Unioncamere. Succede a Ferruccio Dardanello, che termina, dopo sei anni, il suo secondo mandato. Lo Bello, imprenditore, 52 anni, già vicepresidente di Unioncamere è anche vicepresidente di Confindustria con delega per l’Education e presidente della Camera di Commercio Siracusa. “Ringrazio i colleghi che mi hanno dato fiducia – ha detto il neo presidente -. Insieme ci impegneremo per lo sviluppo delle nostre imprese ed il rafforzamento del Sistema Paese. Le Camere di commercio possono svolgere un ruolo di grande rilevanza per la modernizzazione contribuendo, fra l’altro, allo sviluppo dell’economia digitale per semplificare la vita delle imprese e realizzare gli obiettivi dell’Agenda digitale. La riforma in discussione in Parlamento ci costringe a ripensare in profondità il sistema camerale ed a innovare il modello operativo. Siamo pronti a fare la nostra parte d’intesa con il sistema imprenditoriale ed in collaborazione con il Governo”.
Nel corso del suo intervento di insediamento, Lo Bello ha indicato le priorità del prossimo triennio. “Dobbiamo puntare attraverso la riforma a mettere al centro le imprese per sostenere la ripresa e modernizzare il paese. Confidiamo che dalla riforma – ha concluso – scaturisca un sistema che abbia chiarezza nelle funzioni assegnate, una più efficiente organizzazione territoriale, risorse adeguate e coerenti”. “L’elezione di Lo Bello – ha commentato Domenico Merlani, presidente della Camera di Commercio Viterbo – che abbiamo sostenuto e auspicato ci dà ampie garanzie in questa delicata fase di cambiamento che sta interessando il sistema camerale. Possiamo dire: la persona giusta al momento giusto. Dotato di autorevolezza e competenza, profondo conoscitore delle realtà locali così come di quella nazionale, sono certo che la sua guida saprà certamente ben rappresentare, anche nei rapporti con i massimi vertici istituzionali del Paese, le esigenze dell’economia e delle imprese”.