Ci stanno pensando seriamente, i tifosi gialloblu, e sinceramente questo può essere forse l’unico pensiero stupendo in questo giugno che, calcisticamente parlando, non è che stia riservando proprio novità positive alla Viterbese e alla sua gente.
Eh sì, perché tra la squadra buttata fuori dai play off ai rigori dal Taranto e il futuro incerto dovuto al dichiarato abbandono della famiglia Camilli, per gli amanti del calcio cittadino non è che queste settimane siano proprio il massimo della serenità. Eppure, da gente che non si arrende, abituata al peggio, quale è quella che fa parte del popolo gialloblù, al di là di quello che succederà o meno in società, l’idea di una parte della tifoseria, organizzata e non, è comunque questa: pretendere che, indipendentemente da chi guiderà il club di via della Palazzina, d’ora in avanti ci sia all’interno della dirigenza della Viterbese un rappresentante dei supporters. Uno che abbia il compito di agevolare il dialogo tra la proprietà e i tifosi, che sia l’artefice di un’operazione trasparenza (e simpatia) al fine di evitare che si riverifichino situazioni come quelle che due anni fa hanno condotto la AS Viterbese Calcio al fallimento (inutile ripetere i nomi dei responsabili di quel misfatto, tanto li conoscono tutti benissimo). Se la famiglia Camilli leverà le tende, del resto, il rischio di incappare di nuovo in gente che come hobby ha quello di costringere la GDF a occuparsi dei propri affari è enorme.
Non si tratterebbe, in realtà, di un vero e proprio azionariato popolare sul modello dei Supporter Trust inglesi, perché magari nella Tuscia le possibilità economiche non sono all’altezza e i numeri non basterebbero, ma qualcosa pure in piccolo si può comunque provare a fare. Anche perché in Italia è proprio da un club di serie D, il Santarcangelo, che nel 2009 ha preso il via questa pratica anche nel calcio dilettantistico. Una pratica famosa nel mondo grazie alle gesta di Barcelona e Real Madrid, ma da anni rodata anche in società come Athletic Bilbao e Osasuna in Spagna, Ebbsfleet United in Inghilterra e, in Italia, utilizzata da Roma, Hellas Verona, Mantova, Arezzo, Vibonese e, più di recente, Reggina.
Per il momento i tifosi della Viterbese hanno solo in mente di inserire una propria figura di riferimento nella stanza dei bottoni della Palazzina. Magari anche con la benedizione istituzionale del sindaco Leonardo Michelini, che non guasterebbe. Una proposta, questa, che presto potrebbe venire sottoposta ufficialmente alla società, sia che essa resti alla famiglia Camilli, sia che passi nelle mani dell’avventuriero (o della cordata di avventurieri) di turno.