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Tesi e tesine

Gli studenti che le copiano ora potrebbero essere scoperti. Da un software

tesina-originaleDa qualche anno la prova orale dell’esame di Stato inizia a scelta del candidato con Il percorso o La tesina. In pratica si prepara un argomento pluridisciplinare da esporre secondo le proprie riflessioni, giudizi, confronti. Nel primo caso, quello del percorso, il lavoro è presentato oralmente, nel secondo si prepara un lavoro scritto e lo si presenta alla commissione d’esame che poi si riserverà di farlo esporre all’inizio del colloquio.

Anche per l’esame di terza media va forte la tesina nella prova orale. Purtroppo, però, dai candidati non sempre è compreso il significato del termine “tesina”, e se per la terza media questo può essere tollerato, per l’esame di Stato questo non va bene. Sarebbe meglio scegliere la soluzione del percorso, meno complicata, forse, ma più sicura. Infatti preparare la tesina presuppone che si voglia o si sappia sviluppare una tesi.

Invece spesso la tesina è qualcosa di assemblato scaricandolo da Internet. Le tesine sono frequentemente ereditate, passate, da fratello a fratello, da cugino a cugino, da amico ad amico, e accade di non cambiare nemmeno nome e cognome sulla facciata del lavoro. Ops, che distrazione…

Ma la vera tesi per eccellenza è quella di Laurea. Sembra che da sempre siano esistiti studenti universitari che non erano in grado di elaborare, confezionare, allestire la tesi di laurea. Per questi sfortunati ci sono state nel passato delle soluzioni come quella di farsi fare, pagando naturalmente, la tesi da qualcuno, oppure andare in una grande Biblioteca universitaria e copiare integralmente la tesi. Chiaramente c’era un lavoro preventivo nel pilotare l’assegnazione dell’argomento. Oggi il plagio avviene con sistemi informatici, ma con gli stessi sistemi si può smascherare. Dice che il modo di scoprire se si copia e… incolla è stato scoperto nel campus di Berkeley in California e il programma che consente di beccare il disonesto si chiama Turnitin. Cioè “Turn it on”, ossia consegna (è normalmente l’espressione usata dal docente per la consegna dell’elaborato scritto in classe, ma in questo caso vuol dire consegna come appello alla correttezza).

Il sistema attinge ad un grande archivio e compara, analizza un numero pazzesco di pagine web. I laureandi prima di discutere la tesi consegnano un file che viene caricato nel sistema e da lì in poi il gioco è fatto. Chi copia è tanato. Sarebbe perciò cosa buona e giusta che i docenti delle scuole che prevedono la tesi, la tesina, la tesona come prova finale di un ciclo insegnassero a compilarle ai vari livelli. Sarebbe anche bene che si spiegasse che il plagio è disonesto. Per amore di verità alcune Università hanno cominciato ad offrire questo servizio agli alunni dell’ultimo anno delle superiori. Mi auguro che la cosa prenda piede sempre di più.

Intanto il 17 giugno iniziano gli esami di Stato e con la mente vedo già i candidati darsi da fare: compileranno da soli le loro tesine? Avranno ingaggiato un ghostwriter? Oppure più semplicemente l’avranno cercate e, magari, in maniera maldestra adattate alle proprie esigenze, da Internet?

Per quanto riguarda le tesi di laurea mi sono chiesta se è ancora in uso che un docente segua, guidi la stesura del lavoro conclusivo del percorso dello studente universitario. Io mi sono laureata nel Paleolitico e si usava così. Però se nella famosa università statunitense per primi si è sentito il problema di scoprire le tesi contraffatte, evidentemente il problema esiste.

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