Il giorno è arrivato: oggi si riunisce il consiglio di amministrazione della Talete, chiamato a discutere il bilancio (che andrà approvato entro il 30 giugno) e dare la prima occhiata ufficiale alla due diligence, il documento stilato da una società esterna che ha visionato (e certificato) i conti e la situazione debitoria della società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato nella Tuscia.
E’ evidente che il bilancio non potrà non risentire degli effetti dell’analisi, poiché è di tutta evidenza che ci saranno conseguenze sulle politiche presenti e future e, a quel punto, tutti gli attori protagonisti di questa annosa vicenda dovranno prendere le decisioni conseguenti, senza ulteriori tentennamenti. Dunque, comincia un percorso senza veli o dubbi di sorta. Va aggiunto che dall’azienda nulla è trapelato ed è stato mantenuto un rigoroso e doveroso silenzio: per rispetto degli azionisti che hanno il diritto a conoscere per primi la reale situazione. Che, comunque, dovrebbe essere abbastanza complicata, ricordando quanto si era detto nei mesi scorsi. La massa debitoria dovrebbe essere consistente, anche se sull’entità non è possibile fare anticipazioni di sorta.
Il percorso, comunque, è stato stabilito: oggi consiglio di amministrazione e riunione dell’assemblea dei soci già fissata in prima convocazione per il 30 giugno. Che cosa potrà accadere al disvelamento ufficiale delle cifre, non è dato sapere. E neppure ipotizzare. I comuni, già alle prese per conto loro con problemi di bilancio, si ritroveranno un ulteriore carico? E la Regione, finora grande assente sul tema? E’ vero, si è fatta carico dell’installazione dei dearsenificatori, ma già l’anno prossimo sorgerà il problema di chi e con quali fondi dovrà provvedere alla costosissima manutenzione. Tutte problematiche note, ma finora nascoste dietro la necessità di vederci chiaro sui conti prima di prendere ogni decisione. Adesso l’alibi non regge più.
Intanto, sul fronte degli incassi delle bollette non pagate c’è da segnalare che al milione recuperato fino ad una ventina di giorni fa, si sono aggiunti altri 200mila euro. Da tener presente che in diversi casi i soldi arretrati sono stati spalmati su pagamenti rateali e quindi per i conti definitivi bisognerà avere un po’ di pazienza. Infine, nei giorni scorsi si è proceduto al distacco di qualche contatore ad utenti morosi e riottosi a pagare il dovuto. Una procedura per certi antipatica, ma necessaria di fronte a chi, pur avendone i mezzi, continuava a fare orecchie da mercante e a disattendere alla richiesta di versare quanto dovuto.