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Sei ingrassata? Te lo dicono i jeans

Dalla collaborazione tra Levi’s e Google i pantaloni che comunicano con lo smartphone

Uno schema per i nuovi jeans Levi's-Google

Uno schema per i nuovi jeans Levi’s-Google

Non so voi ma io, dalla gola del mio armadio, potrei tirar fuori decine e decine di jeans dalle taglie più disparate, acquistati in periodi diversi a seconda del giro vita. Da quelli anche conosciuti come “ciao core”, o per dirla come i giovani di oggi “ciaone”, che non passeranno mai più neanche per la caviglia a quelli che starebbero comodi pure a Bud Spencer ma che guai a buttarli perché non si sa mai.

Ecco, presto questo problema non si presenterà più perché, dall’unione di due colossi mondiali, Levi’s e Google, sta per vedere la luce il “Project Jacquard”, il jeans rivoluzionario che interagisce con lo smartphone e avverte chi lo indossa se sta ingrassando.

I dettagli di questa genialata sono ancora top secret, ma, dopo i Google Glass e l’Apple Watch, anche questo progetto si inserisce nella cosiddetta “wearable technology”, la tecnologia che si indossa. I pantaloni dovrebbero essere realizzati  con fibre conduttive intrecciate direttamente durante la realizzazione dell’indumento. I sensori installati, poi, dovrebbero essere così sottili da non sentirli nemmeno. L’input all’app che presto verrà creata è dato da gesti come accavallare le gambe e sollevare dei pesi.

In questo modo, tanto per vivere sereni la propria forma fisica, questi jeans intelligenti “potranno avvertire di eventuali aumenti di peso e raccomandare un po’ di esercizio fisico o suggerire una promozione in corso presso una palestra, aiutando le persone a mantenere uno stile di vita sano”, ha spiegato Grant Hughesm fondatore della software house FocusMotion. Potrebbe bastare anche un solo tocco in un punto preciso del pantalone per connettersi al proprio smartphone e conoscere il verdetto.

Google-1Il progetto è ancora agli inizi e probabilmente bisognerà aspettare il prossimo anno per toccare con mano questi jeans smart, ma da quanto trapelato sembra che i primi risultati siano sorprendenti: le fibre da intrecciare nei tessuti sembrano infatti funzionare con tutte le macchine da cucito industriali esistenti. La domanda ora è: quanto ci costerà (pure) ricevere un sms con scritto “È ora di chiudere la bocca?”.

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