Incrocio per un istante lo sguardo di Giancarlo Giannini, quello sguardo malinconico e rassegnato che ho imparato a conoscere in“Mi manda Picone”, o quello spiritato in “Mimì Metallurgico”, uno sguardo con una potenza espressiva senza pari. L’altra sera a Caffeina Festival, gli occhi di questo grande attore del cinema italiano, abbracciavano la nostra città con meraviglia e stupore, come fanno i bambini, che poi è quello che racconta nel suo libro “Sono ancora un bambino”.
A qualche metro da lui passava Fiorella Mannoia, già ospite di Caffeina due anni fa, capelli rossi e passo fluente, una donna consapevole della sua grande passione per la musica e la vita. Il vostro Dantes, circondato da siffatti personaggi del cinema e della musica, rimaneva per un istante stralunato. Arrivato a piazza del Comune, vedo Francesco Piccolo, l’autore di “Momenti di trascurabile infelicità”. Alto, barba grigia e sguardo sornione, che guardava in alto verso l’orologio del Comune, rapito. Alzo lo sguardo anch’io e vedo qualcosa di strabiliante. Un pianoforte sospeso nell’aria, con tutto il pianista s’intende, che spargeva musica sulle teste della gente.
Aspetto la fine dell’esibizione e mi avvicino a questo artista di strada. Si chiama Paolo Zanarella e si definisce il pianista fuoriposto. Con il suo furgone bianco, percorre le strade d’Italia. Si ferma nelle piazze, scarica il pianoforte e comincia a suonare. Regalando musica a chi vuole ascoltare, regala emozioni. Passeggiando per San Pellegrino mi dice: “Vedi Dantes, la musica aiuta a vivere e a ricordarci che le emozioni sono dentro di noi e sono uniche. Solo che a volte ce ne dimentichiamo, per questo i demoni popolano i nostri giorni…” Lo saluto con un abbraccio ed anche con un po’ emozione. Questi sono momenti di non trascurabile felicità, chiudo gli occhi e sorrido…
Ciao caffeinomani a domani
Il vostro
M. Dantes