Prima notizia: il consiglio provinciale comincia in ritardo. Ci sono (quasi) tutti i consiglieri, il presidente è pronto, ma ci sono problemi legati alla composizione delle commissioni. Problemi determinati da carenze interne ai gruppi che non si sono preoccupati per tempo di individuare i membri dei vari organismi. Alle 10,30 comunque si parte con la nomina dei capigruppo, non senza aver rilevato le assenze di alcuni consiglieri comunali viterbesi (Fabbrini, Treta e Tofani) alle prese con le riunioni di commissione di Palazzo dei Priori e quindi abbondantemente giustificati. Non ci sono particolari sorprese: per il Partito Democratico il capogruppo è Gianluca Angelelli, sindaco di Civita Castellana; per i Moderati e Riformisti Livio Treta; per il Centrodestra Unito Alberto Cataldi; per Le Ali della Libertà Sandrino Aquilani, sindaco di Vetralla.
E si passa alle cinque commissioni consiliari: “statuto”, “adeguamento atti regolamentari”, “personale, esuberi e bilancio”, “edilizia scolastica, programmazione scuole e pubblica istruzione, formazione e lavoro”, “demanio, patrimonio, sicurezza stradale e lavori pubblici”. La commissione per la stesura dello statuto è composta da Stelliferi, Angelelli, Fabbrini (Pd), Tofani (Moderati e Riformisti), Aquilani (Le Ali della Libertà) e Micci (Centrodestra unito); quella per l’adeguamento degli atti regolamentari (cioè il passaggio dal vecchio ordinamento al nuovo, introdotto con la riforma Delrio) da Quintarelli, Cimarello e Palozzi (Pd), Voccia e Treta (Moderati e Riformisti) e Cataldi (Centrodestra Unito); quella per il personale, gli esuberi e il bilancio da Palozzi e Quintarelli (Pd), Tofani (Moderati e Riformisti), Aquilani (Le Ali della Libertà) e Micci (Centrodestra Unito); quella relativa ad edilizia scolastica, programmazione, scuole e pubblica istruzione, formazione e lavoro da Angelelli e Fabbrini (Pd) Treta (Moderati e Riformisti), Aquilani (Le Ali della Libertà) e Micci (Centrodestra unito); quella che si occuperà di demanio, patrimonio, sicurezza stradale e lavori pubblici da Stelliferi, Cimarello (Pd), Voccia (Moderati e Riformisti), Aquilani (Le Ali della Libertà) e Cataldi (Centrodestra Unito).
Saltano invece le nomine per le sottocommissioni incaricate di verificare le liste elettorali: un passaggio tecnico ma ineludibile in base alle norme vigenti. Un’errata interpretazione del regolamento è alla base dell’inghippo: non possono essere nominati amministratori in carica. Il Pd si organizza e dà i nomi, non altrettanto riesce a fare la lista dei moderati e riformisti. Alla fine si decide di soprassedere. In meno di un’ora (pausa caffè compresa) finisce tutto. “L’assemblea si è svolta in un clima di proficua collaborazione – commenta soddisfatto il presidente Mazzola – Mi fa piacere soprattutto il rapporto che si è creato con i consiglieri. In tutti c’è voglia di impegnarsi al massimo”. Inutile aggiungere che, come nella precedente circostanza, tutti gli argomenti messi a votazione passano all’unanimità.