Venerdì mattina una delegazione del Coordinamento Disabili Isee No Grazie è stata ricevuta dal direttore generale Tangorra e dal dirigente Ciampa al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per un confronto sull’attuazione del nuovo Isee. Un problema che riguarda da vicino gli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali e le loro famiglie. Che nei giorni scorsi avevano manifestato anche a Viterbo, in consiglio comunale.
All’incontro ha partecipato l’avvocato Liliana Farronato, patrocinante nel ricorso delle associazioni e delle persone con disabilità del Coordinamento Disabili Isee No Grazie davanti al Tar Lazio per il parziale annullamento del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri numero 159 del 2013.
“In questa sede abbiamo ricevuto conferma del prossimo appello del ministero del Lavoro davanti al Consiglio di Stato di due delle sentenze nonchè sull’assenza di attività, allo stato, del tavolo di rimodulazione dell’Isee – spiegano i rappresentanti del coordinamento – Da ciò è stata tratta la logica conseguenza che il ministero voglia attendere, per qualsiasi iniziativa di rimodulazione, la fine del giudizio di appello senza dare alcuna esecuzione alle sentenze. Il coordinamento esprime profondo rammarico per le gravi conseguenze determinate dalla consapevole inattività del Governo dopo la pubblicazione delle sentenze”.
Si registrano ritardi cronici, difficoltà di comunicazione tra sistemi Inps, patronati e Caf, mancanza di informazione agli Enti locali i quali, a loro volta, spesso hanno già adottato ulteriori criteri peggiorativi dello stesso Isee.
Il coordinamento ha mosso critiche sulle elaborazioni effettuate dalla Direzione generale di Tangorra su un campione di dati pari a circa il 2% della popolazione Isee complessiva dalle quali è risultato, secondo il ministero, che il nuovo Isee è più vantaggioso per la maggioranza dei disabili.
Su una materia così delicata come quella dell’accesso a servizi indispensabili per la dignità delle persone è intollerabile esprimersi in termini di ‘maggioranza’ perché la minoranza esclusa è fatta di uomini, donne e bambini. Non senza osservare come il campione consideri solo i soggetti che hanno presentato l’Isee mentre trascura tutti i soggetti che rinunciano a chiedere l’Isee a causa degli effetti negativi della riforma.
Il fatto più allarmante sul piano politico-fattuale è la percezione della necessità di disciplinare l’accesso alle prestazioni socio-assistenziali senza però una valutazione dei diritti dei cittadini e dei loro bisogni. Tutto è ricondotto al risparmio di spesa e quindi al beneficio economico che lo Stato in senso lato può trarne.
Ma la allocazione delle risorse è una scelta politica che deve essere costituzionalmente orientata.
Il Coordinamento Disabili Isee No grazie prosegue con più determinazione la strada già decisa di appellare la sentenza per tutti gli altri aspetti meritevoli di essere presi in considerazione.