Spazi comunali per la pubblicità, atto quarto (e non è detto che finisca qui). Dopo le segnalazioni raccolte da Viterbopost, la replica dell’assessore Ciambella, e la lettera di un’inserzionista – il presidente della Tss – Tuscia sport service Daniele Goletti – arrivano anche due interrogazioni durante il consiglio comunale. Una dall’opposizione, firmata da Giulio Marini (Forza Italia) e una dalla maggioranza avanzata da Maurizio Tofani (Oltre le mura).
Marini: “Ho letto le lamentale di Daniele Goletti, grande portiere del passato che ha giocato anche in serie A, un mito dello sport viterbese. Mi chiedo, e chiedo a lei assessore, quali siano le ragioni dei problemi riscontrati dalla sua società nell’ottenere degli spazi pubblicitari comunali, naturalmente a pagamento. Manca il personale? Oppure ci sono altre ragioni? Sarebbe il caso di trovare una soluzione, visto che così il Comune rischia di perdere degli introiti sicuri. Parliamo di numeri e di soldi, che moltiplicati per gli spazi presenti su tutto il territorio comunale fanno una bella cifra. Qualche problema ci deve essere, visto se a chi chiede di affittare dei manifesti gli si nega questa possibilità”.
Tofani è sulla stessa linea: “Dobbiamo lavorare affinché siano concessi gli spazi anche a breve termine, perché chi fa pubblicità spesso ne ha bisogno a stretto giro di posta, e se c’è poco tempo si rischia di perdere il cliente, e dunque il gettito per le casse comunali”.
La risposta di Ciambella: “Il problema della pubblicità ce l’abbiamo da tempo. Sotto la sua amministrazione, nel gennaio 2013, fu sequestrata tutta la documentazione, e buona parte delle difficoltà degli uffici risalgono proprio a quel sequestro. Naturalmente c’è anche il fattore del personale, che è sottodimensionato perché l’ufficio affissioni dipende dal settore tributi, che ha dovuto affrontare le note vicende del crack Esattorie. Potremmo esternalizzare il servizio, facendo un bando di gara, ma per finanziarlo, come sapete, servono soldi, soldi che il Comune ha deciso di mettere sulla gara per la riscossione tributi, nella speranza di dirottare un domani il personale in eccesso proprio al settore della pubblicità. Per quanto riguarda la segnalazione di Goletti, fa riferimento ad un momento particolare, con l’infortunio occorso ad un operaio. E per attaccare i manifesti più grandi, i cosiddetti 6X3, bisogna essere in due. Mi sono premurata comunque di controllare gli incassi del primo trimestre, e confermo che sono in linea con le previsioni: se vedete pubblicità vecchie sui cartelloni è soltanto perché non c’è richiesta”. Una tesi che la vicesindaco aveva già espresso proprio su queste colonne.