La rete delle grandi Macchine a spalla torna a regime. Dopo l’inverno, che ha giocoforza rallentato i collegamenti, Nola, Palmi, Sassari e Viterbo (più Gubbio, uscita dalla rete e senza riconoscimento Unesco, ora sta rientrando) sono tornati ad incontrarsi e a fare dei progetti insieme. L’occasione è arrivata ieri, quando proprio a Nola si è celebrata la festa dei Gigli, alla quale erano stati invitati anche i rappresentanti delle altre città che nel 2006 diedero vita a questo rapporto che, a dicembre del 2013, ha portato al riconoscimento Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. I Gigli dunque, la Varia di Palmi, i Candelieri di Sassari e naturalmente la Macchina di Santa Rosa.
A rappresentare il capoluogo della Tuscia c’era il deputato Alessandro Mazzoli (che tanto si è speso per la rete, finanziata dal ministero dei Beni artistici e culturali e del turismo per 200mila euro) e l’assessore ai Grandi eventi del Comune Giacomo Barelli. Presente anche la coordinatrice della rete, Patrizia Nardi.
“Ci siamo rivisti con piacere e abbiamo ripreso i rapporti per consolidare questa alleanza – spiega Barelli – D’altronde i Gigli aprono ufficialmente la stagione delle nostre feste e dunque è normale che si ricomincino a fare progetti. In questo senso, con la coordinatrice Nardi stiamo pensando di organizzare un grande evento per Expo, prima della sua conclusione, probabilmente alla fine di settembre. Un appuntamento a Milano che promuova tutte le realtà della rete e che spieghi in un palcoscenico globale come quello dell’esposizione il senso delle nostre tradizioni. Un incontro è in programma già nei prossimi giorni”. Così la Macchina di Santa Rosa – che ad Expo ci sta da quando è stato inaugurato – potrebbe essere raggiunta, se non fisicamente, almeno a livello d’immagine dalle sue cugine campane, calabresi e sarde.
I rappresentanti viterbesi sono stati invitati a Sassari per i Candelieri (14 agosto), e a loro volta hanno invitato tutti gli altri rappresentanti in città per il prossimo 3 settembre, per il primo Trasporto di Gloria. A ricevere Barelli e Mazzoli è stato il sindaco nolano, quel Geremia Biancardi che, ad aprile del 2014, se ne uscì come l’infelicissima affermazione “la Macchina è più brutta dei Gigli”, suscitando un mare di polemiche prima delle sacrosante scuse. Ora tutto sembra archiviato (anche se qualche viterbese più oltranzista non dimentica…).
E come sono questi Gigli? “Una festa bellissima e coinvolgente – racconta Barelli sulla via del ritorno nella Tuscia – Si avverte davvero la passione popolare per questi otto simboli che vengono fatti danzare a lungo. Tra l’altro ci hanno spiegato che la tradizione è antichissima, addirittura risale al quarto secolo dopo Cristo. Incredibile”.