Il secondo appuntamento al Beethoven festilva di Sutri, in programma venerdì 19 giugno alle ore 21 presso la Chiesa di San Francesco, sarà con il Trio Metamorphosi (Mauro Loguercio violino, Francesco Pepicelli violoncello e Angelo Pepicelli pianoforte), formazione che si colloca oggi nel solco della più illustre tradizione da camera del nostro paese. Il concerto sarà dunque dedicato alla grande tradizione della musica da camera eseguita con l’ensemble più classico del trio con pianoforte.
Il programma, dal titolo “Tre, come l’essenza di ciò che vive – Aurora e compimento dell’idea di “Klaviertrio” (1842-1852)” sarà una vera e propria immersione nell’anima tormentata e profonda di Robert Schumann, da quando inizia la scintilla del concepimento dei Pezzi fantastici op. 88, fino a quando completa il suo “ultimo Trio”, “generato dalla sapienza e dall’amore”, il Trio in Sol minore op.110. L’interpretazione del Trio Metamorphosi di questi due capolavori sarà arricchita dalla lettura, ad opera degli stessi tre musicisti, del testo significativo e preciso, nonché ironico, scritto per l’occasione dall’illustre musicologo Quirino Principe, che preparerà gli ascoltatori ad una perfetta “immersione schumanniana”. Il Trio Metamorphosi è il Trio Modigliani che, dopo dieci anni di vita (2005 – 2015) cambia pelle. Un nome nuovo che vuol essere un inno al processo continuo di cambiamento, così necessario in ambito artistico, e che intende sottolineare il processo di crescita di un complesso cameristico mai schiavo dell’abitudine, anzi, sempre pronto a mettersi in gioco con la volontà di creare prospettive di unicità in ogni performance. I tre musicisti vantano, oltre ai dieci fruttuosi anni insieme nel Trio Modigliani, anche altre precedenti esperienze cameristiche di primissimo piano: in duo (violoncello e pianoforte), in quartetto d’archi, nonché collaborazioni con artisti del calibro di Magaloff, Pires e Meneses. Si sono esibiti in numerose fra le sale più prestigiose del mondo, dalla Philharmonie di Berlino al Teatro alla Scala di Milano, dalla Salle Gaveau di Parigi alla Suntory Hall di Tokyo, dalla Carnegie Hall di New York al Coliseum di Buenos Aires. Due i CD registrati nel ‘periodo Modigliani’: il primo con Beethoven – Trio ‘degli Spettri’ – e Brahms – Trio in do minore – (“Il Trio Modigliani sale su livelli che sollecitano paragoni autorevoli: pensiamo in particolare all’incisione Philips del Trio Beaux Arts”. Dario Miozzi, ‘Musica’) e il secondo contenente l’integrale dei trii di Giuseppe Martucci (rivista ‘Amadeus’, 2010), subito diventato edizione di riferimento. La metamorfosizzazione darà vita a breve ad una serie di importanti progetti, fra cui la pubblicazione per un’importante casa discografica dell’integrale per trio di Schumann e un nuovo CD per la rivista Amadeus, con una selezione di Arie e Lieder scozzesi di Haydn e Beethoven, in collaborazione con il mezzosoprano Monica Bacelli.