Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità. Forse. O almeno, si spera. Di sicuro ci sta solo che la scelta è coraggiosa. E, stando ai fatti quotidiani (non il giornale cartaceo, ma proprio le cose che si sentono dire ogni santa mattina) la decisione va in forte controtendenza rispetto alla linea generale.
Veniamo ai fatti. A Vignanello hanno caricato a palla (gergo tecnico) quell’affare che serve a dipingere l’asfalto. Lo hanno riempito di colore bianco. Con l’intento di ricoprire, e in modo permanente, le tanto fastidiose strisce blu.
“Con il rifacimento della segnaletica stradale – annuncia il sindaco Vincenzo Grasselli – scompaiono i parcheggi a pagamento”.
Ora. Spulciando su internet, per trovare un caso simile occorre di inforcare gli occhiali ed avere un pazienza degna di Giobbe. La prima domanda da girare al cittadino numero uno, pertanto, è la seguente: come mai? “Sappiamo che si tratta di una scelta coraggiosa – prosegue – che vuol rendere più vivibile il centro urbano, per chi lo abita e soprattutto per chi si reca quotidianamente nei locali commerciali”.
Bene. Ma, a questo punto, la riflessione porta oltre. Non è che così si rischia di peggiorare le cose? “No – spiega sempre lui – poiché tali rettangoli verranno sostituiti, in parte in aree libere ed in parte a zona a disco orario. Sarà così garantita una razionalizzazione della sosta. Che eviterà, oltretutto, il posizionamento selvaggio fuori dagli spazi consoni”.
E chi gioverà di questa manovrona avveniristica? “In primis gli esercenti del centro storico – chiude Grasselli – le attività soffrono non poco i morsi della crisi. Creare i presupposti affinché la gente non sia spinta ad andare ad acquistare fuori, è un nostro dovere. E poi, siamo convinti, la cittadina tutta vivrà meglio le giornate. Per non parlare infine dei turisti o dei visitatori occasionali. Che, senza dubbio, saranno ben felici di non essere tassati. Insomma, non sempre punendo si arriva ad una soluzione vincente. Tante volte è meglio comprendere l’esigenza e muoversi cooperando”.
La rivoluzione, piccola ma tosta, segue l’altra decisione forte, sempre da parte dell’amministrazione. Quella cioè di ridurre la Tari (la tassa sull’immondizia) del cinquanta percento, qualora venissero rimosse dai pubblici esercizi le slot machine. Chapeaux.