Ospiti delle residenze sanitarie assistenziali e adeguamento Isee, la questione è arrivata in consiglio comunale. Come anticipato da Viterbopost, ieri mattina un gruppo di familiari dei pazienti – riuniti nell’associazione Aforsat – è salito in sala d’Ercole per fare presente alle autorità comunali la situazione in cui versa il settore. Dopo che l’adeguamento Isse deciso dall’ex governo Letta, ed entrato in vigore dal 1 gennaio scorso, ha sconvolto la quotidianità (e i bilanci) di molte famiglie che hanno un loro caro ospitato in queste strutture e ai quali l’assegno di accompagno viene ora conteggiato come reddito. Una decisione calata dall’alto, fatta propria dalla Regione e poi applicata anche dai Comuni (la delibera di Palazzo dei priori, firmata dal sindaco allora delegato ai Servizi sociali, è del 29 aprile scorso). Il tutto nonostante diverse sentenze del Tar, subito esecutive, avevano giudicato illegittima la ricaduta dell’adeguamento. Sentenze alle quali tra l’altro il governo centrale non si era opposto.
E’ stato Giulio Marini (Forza Italia) ad interrogare il nuovo assessore ai Servizi sociali Alessandra Troncarelli: “Con i familiari abbiamo avuto anche una riunione la scorsa settimana – ha detto Marini – per mettere a fuoco quella che è una vera e propria fuga da parte delle amministrazioni dalle loro responsabilità. Al suo predecessore Fersini rimprovero di non aver fatto ricorso al Tar contro il provvedimento che rischia di mettere in ginocchio tante famiglie di pazienti ma che in prospettiva può anche creare gravi problemi alla sopravvivenza stessa delle Rsa, e ai lavoratori. Il ricorso al Tar andava fatto tanto più che le nuove misure vanno a tutelare cittadini viterbesi. La delibera del 29 aprile, poi, esclude di fatto tante famiglia dal contributo pubblico del 20 per cento delle rette. Sul comportamento della Regione, invece, possiamo fare poco: l’amministrazione Zingaretti ha tolto 50 milioni di finanziamenti dal settore…”
La replica della Troncarelli: “Mi sono insediata da appena una settimana. Questo è uno dei problemi che ho trovato, e non immaginavo che fosse così delicato questo comparto. Venerdì scorso ho avuto un incontro in Regione con l’assessore Visini, e non nego che la situazione, per come mi è stata prospettata, è critica anche a quel livello. Del milione e 900mila euro che ci spettava nel 2014, quest’anno avremo soltanto il 20 per cento, un taglio drastico. Sono comunque disponibile al confronto con i cittadini”. Disponibilità confermata poi in privati agli stessi rappresentanti delle associazioni.
Interviene anche Christian Scorsi (Pd), presente pure all’incontro con le associazioni: “E’ auspicabile che Regione ed enti locali prendano atto delle sentenze del Tar che hanno giudicato illegittimo l’adeguamento Isee. Il Lazio ha problemi col commissariamento della sanità, ma forse anche il ruolo e le regole delle Rsa andrebbero rivisti a livello generale”.
E Marini, chiudendo con la Troncarelli: “Assessore, non se la può cavare in maniera semplicistica. Lei deve ritirare quella delibera. E sulla Regione, questo è un altro smacco al famigerato patto per Viterbo firmato da questa amministrazione e dal presidente Zingaretti”.
Intanto la mobilitazione su scala regionale continua. Le associazioni si rivedranno venerdì a Roma, le famiglie sperano che la mazzata delle rette possa cancellarsi presto.