Si può discutere di tutto. Commentare, criticare, insultare. Ma un dato di fatto non si può trascurare (piaccia o meno): Caffeina è un successo. Di popolo, innanzitutto. Perché quando si fa fatica persino a camminare, quando bisogna fare la fila anche per entrare nel parcheggio a pagamento del Sacrario, quando bisogna attendere pure per comprare una bevanda qualunque, allora bisogna inchinarsi davanti alla realtà dei numeri. Che sono grandi, impensabili in qualunque altro periodo dell’anno, fatta eccezione per Santa Rosa che però è una tradizione centenaria ed ha valenze che vanno al di là dell’evento o della kermesse. Dunque, Caffeina funziona ed ha bisogno di carburante per marciare. Soldi pubblici e privati. Per i primi compatibilmente con lo stato delle finanze di Comune e Regione (la Provincia è ormai out per questo tipo di interventi), è ovvio; per i secondi, in relazione agli effetti che produce. Che non sono affatto piccoli, anzi. Detto tutto l’ovvio possibile, resta la sensazione forte che sarebbe delittuoso perdere una siffatta manifestazione. Rossi non è personaggio semplice, ha il potere magnetico di attirarsi (anche per storia personale) parecchie antipatie ma è indubbio che lui e Andrea Baffo e tutto lo staff questo mestiere lo sanno fare bene. Anche la provocazione del “calcioinculo” (che tanto sarebbe piaciuta al futurista Filippo Tommaso Marinetti) si è dimostrata un’eccezionale cassa di risonanza. Parlatene, parlatene male, purché se ne parli: una delle leggi fondamentali della comunicazione. E anche in questo caso la faccenda può piacere o meno, ma è fuori discussione che abbia ottenuto l’effetto di suscitare interesse e polemiche. Uno straordinario e autorigenerante moltiplicatore: chapeau.
E’ stata anche la settimana delle raccolta di firme del centrodestra per mandare a casa Michelini, della risposta del sindaco e dell’amministrazione con gli incontri con i cittadini in tre parrocchie, con il tentativo di elezione del nuovo presidente del Consiglio comunale. In ordine cronologico, si è cominciato sabato scorso con i gazebo, in verità frequentati piuttosto poco e con un primo dato piuttosto roboante: tremila firme raccolte in un giorno solo, peraltro avversato dalla pioggia e dal maltempo. Nessuno osa mettere in dubbio la veridicità della cifra che comunque un tantinello esagerata è apparsa. L’iniziativa proseguirà fino a Santa Rosa, giurarono i promotori: vedremo come si svilupperà. Pur se va ribadito che le perplessità sull’opportunità e sull’utilità restano tutte.
La risposta, se così si può dire, micheliniana è stata affidata a tre incontri (S. Barbaba, Mazzetta, Pilastro) con i cittadini per parlare soprattutto di rifiuti. Anche in questo caso è tutto da valutare quanto sia stata opportuna e utile la mini kermesse. Magari questi incontri andavano fatti prima, ad esempio quando partì tra l’ignoranza generale la raccolta differenziata. E magari andrebbero istituzionalizzati con cadenze periodiche in modo da permettere un confronto continuo tra amministratori e cittadini non solo sul tema della monnezza: anche in questo caso, si vedrà.
Infine, la solenne figuraccia del centrosinistra costretto ad incassare un brusco stop nell’elezione di Marco Ciorba a guida del consesso di Sala d’Ercole. Franchi tiratori, dissensi mai sopiti, tensioni che affiorano alla prima occasione. Alla fine 15 voti, un’altra candidatura all’interno della maggioranza (3 consensi ricevuti), una bianca e tre assenze e il buon Ciorba impallinato. Piccolo quesito: se davvero, come molti si sono affrettati a dichiarare, la maggioranza sapeva di non avere i numeri sufficienti per l’elezione, non sarebbe stato più logico e meno deleterio votare bianca ed evitarsi questo ulteriore calvario? Gli strateghi democrat e non solo, che non ne azzeccano una manco per sbaglio, ci riflettano su. Si ricomincia martedì con il Consiglio straordinario sui rifiuti e si prosegue giovedì con un nuovo tentativo di eleggere il presidente. Sarà un’altra settimana di passione.
Buona domenica.