Per un buco qui si rischiava di prendere una buca. Aggravante non generica: nella partita più importante (almeno fino a questo punto) della stagione. La Viterbese avrebbe potuto giocare la partita di domenica prossima, la finale dei playoff del girone, a porte chiuse. Colpa di quel buco nel muretto poco prima dell’ingresso della tribuna centrale che col tempo è prima diventato voragine e poi è crollato del tutto. Un muro di cinta, e dunque fondamentale per la sicurezza e l’ordine pubblico dello stadio Rocchi. Ieri il pronto intervento di Palazzo dei priori (della serie: meglio tardi che mai), con la segnalazione al delegato allo Sport Insogna e le contromisure dell’assessore ai Lavori pubblici Ricci.
Ora, chi frequenta la Palazzina questo buco lo conosceva da tempo. Ha due anni d’età, è diventato grande ormai, quasi cammina da solo: si formò esattamente due anni anni fa, di questi tempi, quando la vecchia Viterbese (che per la cronaca non c’azzecca nulla con la Viterbese di oggi e con la famiglia Camilli) pure andava ai playoff. Ma era la Viterbese abbandonata, autogestita da un manipolo di coraggiosi (uno su tutti, e onesto: Maurizio Donsanti) che per amore decisero di portare a termine la stagione nonostante la situazione societaria fosse alquanto opaca (eufemismo). Allora non c’era tempo né soldi per attappare quella falla – non ce n’erano neanche per annaffiare il campo, figuriamoci – e infatti di lì a poco il club avrebbe rinunciato ad iscriversi al campionato, e anche alla gestione dell’impianto.
Da allora ad oggi nulla era stato fatto. E non è certo colpa della nuova società, la Viterbese Castrense, che prima non aveva neanche la gestione dello stadio e che ora, a concessione firmata, non ha comunque competenze sulla manutenzione straordinaria. Dei tribolati rapporti col Comune, poi, già si è detto, e la risistemazione del muro rientrava tra i tanti interventi mancati che il Comandante Camilli ha sempre – sempre – rinfacciato a Palazzo dei priori.
Ieri, finalmente, con la visita dei commissari della Lega Nazionale Dilettanti – che organizza i playoff – la normale amministrazione è diventata urgenza. Perché essere costretti a giocare senza pubblico una sfida vitale come quella di domenica sarebbe stata davvero una beffa, troppo penalizzante per la Viterbese, per i suoi tifosi, per le prospettive di andare avanti nei playoff.
Alle quattro del pomeriggio è arrivato allo stadio lo stesso assessore Alvaro Ricci: sopralluogo breve, ma intenso. Verifica della situazione, uno sguardo alle transenne messe lì da tempo immemorabile, e poi la soluzione: “Interverremo già domattina (oggi, ndr) – ha detto il Corsaro – Si può provvedere con dei pannelli di poliuretano espanso che sistemeranno tutto sicuramente in tempo per gli appuntamenti sportivi dell’immediato futuro”. In attesa, naturalmente, di questo e altri lavori più consistenti di cui il Rocchi ha bisogno non da oggi, ma da quel dì.
E sempre oggi la Viterbese saprà chi, tra Olbia e Budoni, sarà l’avversario della finale playoff del girone. Nella speranza che, sulle tribune dello stadio rappezzato, siano numerosi i sostenitori gialloblu. I tifosi organizzati già si stanno muovendo – ieri erano tutti a scrivere striscioni – ora tocca agli altri. Quegli sportivi cittadini che per tutto l’anno hanno disertato la Palazzina ma che adesso non hanno più alibi.