Per andare ancora più lontano, magari fino in fondo. Perché quando il gioco è iniziato (e bene), poi ci si prende gusto, perché si può dimostrare qualcosa all’Italia intera, perché poi in palio ci potrebbe essere un posto in paradiso, in Lega Pro. Per la gente, poi, quel pubblico meraviglioso che ha riempito lo stadio domenica scorsa e che – c’è da giurarci – lo farà anche oggi. Per tutte queste ragioni, e forse anche per altre, la Viterbese vuole vincere la sfida di oggi contro il Poggibonsi (ore 16, arbitra il signor Guida di Salerno).
E’ il primo turno della fase nazionale dei playoff, una delle cinque sfide in programma. I padroni di casa la giocano in casa perché sono considerati testa di serie. Arrivano dalla vittoria nel playoff del girone contro l’Olbia, appena sette giorni fa: gara sofferta, anzi di più, avversari temibili, decisa ai supplementari grazie ad un colpo di quel genio con la maglia numero nove sulle spalle, Andrea Saraniti. Pure oggi sarà dura, contro i toscani quadrati, ordinati, ma pronti a colpire in contropiede con la velocità di Giovanni Foderaro, ex di turno. Il Poggibonsi, nel girone E, ha conteso la vittoria del campionato al Siena fino alla fine, e oggi scende nella Tuscia con la consapevolezza che l’impresa è possibile, anche perché non ci sarà ritorno: novanta minuti e, in caso di parità, subito i maledetti rigori.
La Viterbese, di contro, ha guadagnato autostima, una delle cose che è mancata per lunghi tratti della stagione. Il successo sull’Olbia e l’ingresso nella fase nazionale era l’obiettivo minimo, e più si alza la posta in palio – è la speranza – più le virtù tecniche dei tanti singoli possono solleticarsi. Saraniti, che ha recuperato dai problemi muscolari, è un esempio, ma non è l’unico: dalla concentrazione di Scardala al recupera palloni Nuvoli, fino al piede magico di Giannone e alle scorribande di Neglia, tutti possono esaltarsi sulla platea nazionale. Discorso che vale ancora di più per i giovani, e Perocchi e Pacciardi – ottimi contro l’Olbia – ne sono un esempio. Il tecnico Gregori è orientato a confermare la formazione di sette giorni fa, con l’unica novità di Assenzio a centrocampo, che ha vinto un tormentatissimo ballottaggio con Faeanzi.
Della cornice di pubblico si è già detto. Delle prospettive entusiasmanti pure. Non manca niente, a questa domenica di calcio vero, se non che cominci lo spettacolo.