Ce la farà il basket viterbese tutto a (ri) trovare uno straccio di unità? Chissà… Intanto c’è da registrare che la proposta lanciata da Viterbopost di cercare sinergie in grado di ammortizzare alcuni costi fissi (che pesano, e non poco, sui bilanci societari) e per offrire più solide prospettive a chi questo sport lo pratica, trova l’adesione del delegato provinciale della Federbasket, Vasco Michelini.
“Sì, sono d’accordo – afferma – ed è uno degli obiettivi che mi sono posto da quando, nell’ottobre scorso, ho assunto questo incarico. E’ il momento di far coesistere le varie figure esistenti a Viterbo e in provincia. Un discorso valido negli anni scorsi, ma ancor di più adesso che la situazione è diventata più complicata per tutti”. In verità, i tentativi di armonizzare e di coagulare le forze erano stati diversi in passato, ma sempre falliti, salvo qualche rara, ma lodevole, eccezione. “Diciamoci la verità – aggiunge Michelini – persistono resistenze dovute a rivalità, antipatie personali, contrasti passati. Se non si mettono da parte questi sentimenti, è difficile pensare di poter compiere passi in avanti costruttivi”. Su come impostare il discorso, le idee sono chiare: “Io credo – spiega – che uno dei limiti maggiori sia rappresentato dal fatto che a livello di squadre senior, dopo la Stella Azzurra, c’è il vuoto. Manca in sostanza un tessuto di formazioni di serie D e Promozione che invece era presente in passato. Questo ha a mio avviso una conseguenza grave: i ragazzi a 18-19 anni quando hanno concluso il ciclo dei campionati giovanili, non sanno più dove giocare, se non hanno i mezzi o se non hanno raggiunto la necessaria maturità per calcare i campi della serie B. Se invece, accanto alla Belloni, ci fossero altre realtà, la situazione sarebbe ben diversa. Non molto tempo fa, avevamo Stella Azzurra e Fortitudo in C, S. Rosa in D e 3 formazioni in Promozione: oggi purtroppo non è più così”.
Il discorso è diverso per quanto concerne i settori giovanili. “Accanto a due realtà assai ben strutturate come Stella Azzurra e Murialdo (che però non ha una squadra senior), esistono altre esperienze che fanno un importante lavoro di promozione per il nostro sport. A me sembra che discorsi di integrazione non possano riguardare questo tipo di organizzazioni. Diverso invece il ragionamento per le formazioni che partecipano ai campionati federali di qualunque categoria: qui si possono realizzare consistenti economie di scala, ad esempio sull’uso degli impianti per gli allenamenti. Ma ci potrebbero essere altri settori sui quali una collaborazione più stretta darebbe frutti immediati”.
La sintesi è presto fatta: la Federbasket è pronta a dare una mano e a favorire, per quanto di sua competenza, ogni possibile forma di collaborazione e/o integrazione, ma tocca ai diretti interessati dimenticare il passato e collaborare seriamente. E questo, oggettivamente, è l’ostacolo più grosso.