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Una passeggiata dove nacquero i Boys

Venerdì al Murialdo il vecchio gruppo di tifosi si ritrova tra amicizia e ricordo

Il mitico striscione dei Boys

Il mitico striscione dei Boys

Loro, il venerdì, non fanno mica l’happy hour. Perché a quei tempi l’aperitivo non andava di moda, la vita era più semplice e si stava nel quartiere. Sul muretto di via del Murialdo, alla Curva. A scherzare e a parlare soprattutto di basket, degli eroi della Garbini che portarono Viterbo in serie B, che fecero della vecchia palestra della Verità un teatro dei sogni, che trasformarono, soprattutto, una generazione di viterbesi in tifosi, uomini, amici.

Quell’amicizia ha superato tanti ostacoli, e trentacinque anni dopo è ancora viva, e vera. Nonostante in molti abbiano perso i capelli, quasi tutti abbia messo su famiglia, qualcuno sia volato in cielo: i Boys sono sempre lì, e lo saranno anche stasera, dalle ore 19, con un appuntamento a metà tra il romanticismo dei bei tempi che furono, i ricordi, e la voglia di sentirsi ancora un tutt’uno. Insieme, fianco fianco, come su quelle gradinate. Uniti dalla passione per lo sport, dall’orgoglio di appartenenza e anche di cittadinanza. Perciò ecco l’ultima idea: una passeggiata tra i luoghi che ospitarono la nascita del gruppo di tifosi (il primo, tra quelli organizzati, in città). Il quartiere è il Murialdo, e si parte da via Monte Amiata, la strada a due passi dalla palestra e dall’edicola, dove allora abitava lo zoccolo duro dei Boys. Ci sarà Antonello Ricci, che sull’avventura scrisse, già nel 1986, un libro “Boys: storia, leggende e altre bagattelle”, poi rieditato l’anno scorso. Già, l’anno scorso, quando questi ragazzi si riunirono per la prima volta, con tanto di striscione – quello mitico, gialloblu e col teschio in perfetto stile anni Settanta – e cori. Da lì nacque l’idea di incontri periodici, per no perdere l’abitudine, per perpetuare il mito. L’organizzazione di Silvano Petri – The King – ha lavorato alla perfezione per realizzare la seconda rieunion di domani.

Ex giocatori dei Boys

Ex giocatori dei Boys

Via Monte Amiata, insomma. E poi in cammino per il quartiere. Il quartiere che è diventato oggi visto con gli occhi di chi se lo ricorda per come era allora: “Non c’era la chiesa, non c’era naturalmente il palazzetto dello sport – racconta Fabrizio Tombolini – era un posto nuovo, e noi ci trovavamo a viverci per primi, o quasi”. Pionieri, anche in questo, i Boys. La passeggiata continuerà attraverso i luoghi che hanno segnato l’adolescenza e la gioventù della tribù, con qualche sosta per raccontare gli aneddoti, per ricordare i fratelli perduti (Maurizio Tombolini, Fabrizio Zaffamenti e altri ancora). Un passaggio al bar Mecocci, il covo di via Vittorio Veneto. Uno sguardo a quei muri che qualche mano birichina segnava con lo spray. E poi l’arrivo alla Verità, la casa gloriosa che ospitò tante battaglie sul parquet (e a dire la verità anche sulle tribune). La serata continuerà al Buenavista in via Ferroni, per la cena, le premiazioni dei giocatori: ci saranno Paolo Lega, Fabrizio Gatti, Ezio Tosoratto. Ma soprattutto ci sarà coach Toni Santi, l’allenatore che non poté festeggiare – causa esonero prematuro – la promozione della Garbini in serie B ma che è rimasto per sempre nei cuori dei Boys come l’artefice di quel trionfo. Oggi, semmai ce ne fosse bisogno, lo celebreranno ancora.

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