Dopo aver spento, venerdì scorso, il tutor “sperimentale” sulla strada Nepesina, autore di centinaia e centinaia di multe nei confronti degli automobilisti, ora la Provincia ha revocato l’intero bando di gara e tutti gli allegati riguardanti l’installazione dei sistemi automatici di controllo della velocità sulle strade della Tuscia (ne erano previsti cinque). L’annuncio è dello stesso presidente Mauro Mazzola, che si riferisce al principio di autotutela, “ai sensi dell’articolo 55 del decreto legislativo 163/2006 per l’affidamento del servizio di noleggio, installazione, manutenzione ordinaria e straordinaria di rilevatori elettronici delle infrazioni ai sensi dell’art. 142 del codice della strada e servizi complanari”.
“Vogliamo andare fino in fondo al problema e risolverlo – ha aggiunto il presidente – Questo è il secondo atto importante, dopo aver sospeso il servizio di tutor sulla Nepesina. Ci sono ancora dei nodi da scogliere. La questione è complessa e ha una forte valenza sociale, visto il coinvolgimento di centinaia di automobilisti con migliaia di multe elevate. Ora ho dato mandato all’avvocatura di affrontare la pratica della sperimentazione”.
Nell’inchiesta avviata nelle scorse settimane dalla Procura di Viterbo sono sei gli indagati: un ex dirigente della Provincia (Flaminia Tosini), il presidente di Safety21 Domenico Mazzilli, l’amministratore delegato della stessa società Gianluca Longo e i dirigenti Maurizio Bonissi e Paolo Tommassini, e Renato Del Balzo Di Presenzano, responsabile del settore sviluppo di Postetributi. Indagati anche il prefetto di Viterbo Antonella Scolamiero e il viceprefetto Francesco Tarricone.