Cinzia Marzoli, 49 anni, dottore commercialista, originaria di Cerveteri, è il nuovo consigliere di amministrazione della Talete, in sostituzione della dimissionaria Laura Mezzetti. La nomina è stata ratificata ieri dall’assemblea dei soci, durante la quale il presidente Stefano Bonori ha comunicato una serie di decisioni prese dal cda della società incaricata della gestione idrica integrata nella Tuscia.
Intanto, va ricordato che la dottoressa Marzoli è già abbastanza conosciuta a Viterbo poiché a lei fu affidato il compito (sindaco Giulio Marini: la nomina è del 12 settembre 2008) di commissario liquidatore del Cev. In questa veste, ha seguito tutte le vicissitudini dell’azienda partecipata del Comune di Viterbo: cessione e scissione di ramo d’azienda, ricollocazione del personale, incentivo all’esodo. Un’esperta, insomma, di situazioni complicate e delicate, qual è appunto quella di Talete, alle prese con una massa debitoria pregressa che ne pregiudica la completa operatività.
Da segnalare che, attraverso il recupero delle morosità, la società ha incassato finora circa un milione di euro che sono serviti a saldare una parte del consistente debito verso Eracom, il fornitore di energia elettrica (circa 350mila euro), soddisfare un congruo numero di piccoli fornitori e costituire una sorta di fondo di garanzia per il pagamento degli stipendi ai dipendenti. Sempre Bonori ha comunicato ai soci la volontà di opporsi di fronte al Tar alla richiesta avanzata da alcuni Comuni della Tuscia (18) ai quali la Regione aveva intimato la cessione delle infrastrutture idriche, e conseguentemente del servizio, a Talete. “Abbiamo il dovere – spiega Bonori – di tutelare la società, gli attuali amministratori e i cittadini e quindi ci opporremo alla procedura che è stata iniziata da queste municipalità. Una procedura che riteniamo priva dei requisiti fondamentali per poter essere accettata”.
Un’altra novità riguarda i clienti morosi. Esaurita la fase dei solleciti attraverso l’invio di lettere raccomandate, si sta studiando il da farsi, con particolare riferimento alla possibilità di intervenire con la chiusura dei contatori. “Fermo restando – spiega Bonori – che la nostra intenzione è quella di tutelare i cittadini in particolare stato di indigenza, ci siamo accorti che in molti casi si tratta di persone o aziende che sono nella condizione di pagare. Quindi, come si dice con espressione brutta ma efficace, si tratta di utenze aggredibili. Anche in questo caso, il nostro preciso dovere è di rispettare chi paga con puntualità (la maggioranza): è un principio di equità che intendiamo seguire con il massimo rigore”.
Entro il 30 maggio infine, il cda sarà chiamato ad esprimersi sul bilancio: un passaggio fondamentale che peraltro coincide con la divulgazione dell’ormai famosa due diligence che sarà resa appunto entro fine settimana.