È uno dei gioielli assoluti della Tuscia. Meta di visitatori provenienti da tutto il mondo. Capolavoro indiscusso dell’architettura, distante appena qualche chilometro dal capoluogo. E quindi, giustamente, il primo di maggio era chiusa. Già, Villa Lante (a Bagnaia) ha celebrato come si deve la festa dei lavoratori. Ossia concedendo la mezza giornata a chi era di turno. Cancelli serrati alle 14. E poco importa che fino alle 19 siano passati diversi (parecchi) curiosi.
Ora, al di là della figura barbina, e considerando che siamo nel 2015, viene da chiedersi: ma come è possibile? E, soprattutto, viene da chiederlo a chi sulla promozione del giardino all’italiana (il più bello del mondo) ci sta mettendo la faccia. Ossia il consigliere comunale di casa, Arduino Troili.
Troili, ci risiamo?
“Si, stavo a casa con la febbre e mi hanno telefonato per comunicarmi la pessima notizia. Non ci credevo”.
E?
“Sono andato a controllare. La temperatura è salita ancora di più”.
Ma in Comune non se ne era parlato?
“Macché, nessun avviso. Manco un cartello o una telefonata”.
Che poi certe cose basterebbe comunicarle.
“Certo. Un anno fa avevamo risolto con la Pro loco. Avremmo replicato”.
Ed invece la grande beffa.
“Una situazione vergognosa”.
Possibile che dopo 365 giorni non sia cambiato nulla?
“E dire che è passato anche il ministro Franceschini…”.
Appunto.
“Deve mantenere le belle cose che ha detto”.
In realtà dei fondi però sono stati stanziati.
“Ecco, quei 300mila euro la Sovrintendenza come vuole spenderli?”.
Pensate di andare a fondo?
“Chiaro. Il sindaco ha già telefonato a chi di dovere”.
E hanno risposto?
“Me lo auguro. E pure l’amministrazione si deve svegliare”.
In che modo?
“In primis stimolando i signori dei palazzi”.
Campa cavallo. Poi?
“C’è da rivedere la cartellonistica, far rispettare i divieti, mettere a punto i parcheggi”.
Promesse vecchie, a dirla tutta. Roba da marinai.
“Sì, ma pure promesse mai realizzate. Come ci si può candidare a città della cultura e poi cadere in questi dettagli?”.
Non solo…
“Infatti, siamo pure un sito consigliato da Expo. Dovesse venire un turista e trovare chiuso sarebbe da spararsi”.
In tutto questo, a Bagnaia che si dice?
“Siamo uniti”.
E si sapeva. Ma nel fare cosa?
“Ci siamo subito riuniti con le associazioni”.
Passerete alle mani?
“No, ma manifesteremo”.
E dice che vi ascolteranno?
“Poco importa. Perché manifesteremo dentro il giardino. E lì rimarremo quando decideranno di chiudere prima del tramonto”.
Occupate come ai tempi del liceo?
“Se sarà necessario non ci tireremo indietro”.
Una bella responsabilità.
“Mi hanno votato per un motivo, rilanciare Bagnaia. E per questo combatto ogni santo giorno”.
La vuole sapere una cosa?
“Dica”.
Nel mentre che lei stava infebbrato e incacchiato, a San Pellegrino in fiore sono passate 80mila persone.
“Non mi ci faccia pensare. sennò non guarisco più”.