Appuntamento per venerdì alla segreteria regionale del Partito Democratico. Convocati il segretario provinciale Andrea Egidi, quello dell’Unione comunale Stefano Calcagnini e il capogruppo a Palazzo dei priori Francesco Serra. A quanto apprende Viterbopost da qualificate fonti romane, il segretario regionale Fabio Melilli, ha chiamato per il giorno 22 maggio i tre esponenti democratici, gli ultimi due dei quali protagonisti della recente querelle all’interno del partito che ha avuto riflessi anche sulla maggioranza che sostiene il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini.
Tutto nasce dalla decisione da parte della componente popolare (riconducibile ai fedelissimi fioroniani, che sono maggioranza nell’Unione comunale ma minoranza nel gruppo consigliare) di utilizzare la stessa Unione come organo che determina – dopo discussione e confronto – la linea da seguire a Palazzo dei priori. Una scelta contestatissima dal circolo unico, presieduto da Carlo Mancini, che fioroniano non è, con tanto di assemblee di fuoco. Ora, se tra i consiglieri comunali sembra essere tornata la calma, visto che appena lunedì sera hanno partorito un documento unitario sul rimpasto in Comune, gli strascichi restano nel partito. E venerdì verranno affrontati al cospetto del segretario regionale.
Non è chiaro capire chi abbia chiesto audizione: lo stesso Melilli ha dichiarato ad un quotidiano on line viterbese di aver ricevuto da qualche giorno la richiesta del segretario provinciale Egidi, mentre Calcagnini e la Minchella, dal canto loro, hanno prodotto una lettera in cui si chiedeva il confronto. Dunque, meglio non sbilanciarsi né illudersi che sarà una vera e propria resa dei conti. Con una postilla doverosa: Melilli, eletto nel febbraio 2014, al netto del ruolo di garanzia che ricopre, è dato come appartenente alla corrente che fa capo al ministro Dario Franceschini, non proprio vicino all’ex ministro viterbese Fioroni. Che per la segreteria regionale sosteneva Lorenza Bonaccorsi, la sconfitta.