“Rispetto per il simbolo di devozione e di identità di Viterbo”. Daniele Sabatini, cittadino viterbese e capogruppo Ncd in Regione Lazio, interviene in merito all’inserimento della Macchina di S. Rosa nella galleria del trash all’Expo pubblicata dal Corriere della Sera e scrive una lettera aperta al direttore del quotidiano in cui lo invita la sera del 3 settembre a Viterbo.
“Chi ha stilato tale galleria probabilmente non conosce il profondo legame di fede della cittadinanza, la suggestione del Trasporto la sera del 3 settembre, né la storia della Macchina. Come dimostrerebbe anche la didascalia che accompagna la foto, testualmente “una guglia della Macchina di S. Rosa”.
Stupisce ancor più che sia stata inserita nell’elenco del trash visto che, in un articolo dello scorso aprile, lo stesso quotidiano la citava come “il simbolo di Viterbo, l’antica città dei Papi” e come “l’unico monumento italiano trasportato e ricostruito negli spazi dell’Expo”.
“Capiamo – prosegue – che possa essere difficile capirne il significato fuori dal suo naturale contesto. Per chi la vede per la prima volta all’Expo la Macchina può risultare solo come un’enorme installazione statica perché priva del motore umano, costituito dagli oltre 100 uomini, che la rende viva e pulsante durante il tragitto nelle strade buie di Viterbo. Ma, crediamo, sia compito anche degli organi di stampa dare le giuste informazioni a coloro che non conoscono l’evento”.
“Forse, a livello organizzativo, la città non è riuscita a trasferire a Milano anche l’anima e il cuore della Macchina, le sensazioni e le emozioni che trasmette dal vivo. L’unico modo per vedere e capire cosa sia davvero il Trasporto della Macchina – conclude Daniele Sabatini – è invitare giornalisti e visitatori dell’Expo il 3 settembre a Viterbo”.