Uno stringato comunicato che, in buona sostanza, dice pochissimo e che lascia, almeno all’esterno, una sensazione di incompiuta. L’incontro, presso la sede del Pd regionale, tra il segretario laziale Fabio Melilli, i suo omologhi provinciale Andrea Egidi e comunale Stefano Calcagnini, il capogruppo del Pd al Comune di Viterbo Francesco Serra, si risolve in una nota asettica e priva di reali indicazioni per il cammino futuro. “Sono state approfondite – si legge testualmente – le questioni più urgenti dello sviluppo della città di Viterbo e l’impegno unitario del Pd Lazio, della Federazione Provinciale Pd, dell’Unione Comunale Pd e del Gruppo Consiliare di Viterbo di ricondurre la discussione politica e programmatica nei luoghi naturali del confronto tenendo conto di un corretto equilibrio tra i gruppi dirigenti ed il gruppo consiliare del Palazzo dei Priori”.
Tutto qui. Verrebbe da chiedere quali sono “i luoghi naturali del confronto”: il gruppo consiliare o l’Unione comunale o entrambi? E poi che cosa si intende per “corretto equilibrio tra i gruppi dirigenti ed il gruppo consiliare del Palazzo dei Priori”? E chi lo sa… Insomma, deve essere la segreteria cittadina (a larga maggioranza fioroniana) a dettare la linea politica o è il gruppo consiliare (a maggioranza serrian-panunziana) nella sua autonomia a stabilire come e dove intervenire nella gestione amministrativa? E, poi, questo incontro all’insegna (almeno ufficialmente) del “volemose bene” avrà ricadute nella fase di verifica a Palazzo di città? Domande senza risposte, per ora.