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Palestra sì o no? La terra dei cachi

Le occasioni perdute di riqualificare Santa Barbara. E la pista del camposcuola...

Molto interessante la discussione di domenica 10 maggio nella trasmissione di Radio radicale condotta da Nicolas Ballario con ospiti il fotografo Oliviero Toscani, la consigliera di Viterbo 2020 Chiara Frontini e l’Assessore ai Lavori Pubblici Alvaro Ricci, nella quale sono state messe a fuoco le problematiche legate alla scelta del Comune di Viterbo sulla costruzione di una Palestra a S.Barbara, all’interno del Verde Pubblico del Parco delle Querce. Meno interessante la parte conclusiva della trasmissione con toni troppo accesi e con minaccia da parte di Toscani di dare seguito alla vicenda portandola alla ribalta nazionale attraverso la trasmissione “Fatto in Italia”.

Ho già espresso attraverso altri articoli la mia idea sulla questione della Palestra che reputo fondamentale per il quartiere ma anche in maniera interessata, per le società sportive e federazioni, che come dice la consigliera Frontini organizzano in loco “attività vivaci e frequentate” (si allude all’atletica, al rugby ed al baseball).

La piantina del progetto della palestra a Santa Barbara

La piantina del progetto della palestra a Santa Barbara

Non entro nel merito sull’analisi architettonica della struttura di prossima costruzione, non avendo mai visto il progetto, ma sono convinto del suo pessimo impatto ambientale, qualora venisse collocata come sembra, in una porzione del Parco. Proposi circa un anno fa il posizionamento della Palestra nella zona attigua alle tre strutture sportive già esistenti a S.Barbara, con la nascita finalmente della “Cittadella dello Sport” magari completando l’opera con i parcheggi (inesistenti) più che utili per evitare il tilt che avviene ogni qualvolta viene organizzata qualche manifestazione a carattere regionale o nazionale.

Mi sembra di aver intuito che l’esproprio da parte del Comune di tale zona è troppo impegnativa economicamente, ma ribadisco che sicuramente sarebbe la scelta migliore, anche perché finalmente le società che già operano nella zona potrebbero trovare uno spazio coperto per le attività dei più piccoli, penalizzati enormemente nel lungo periodo invernale.

Non è da sottovalutare la pericolosità della via del Campo Sportivo Scolastico, che attraversa i tre impianti sportivi, priva di marciapiedi e percorsa giornalmente, anche a buona velocità, da quanti debbono raggiungere il quartiere S.Barbara.

Non trovo appropriati i toni espressi nel dibattito radiofonico dal fotografo Toscani, che in termini generali mi trovano d’accordo sul fatto che in Italia si sia costruito male, in maniera eccessiva e senza garanzie di un buon utilizzo, tanto è che il nostro paese possiede un patrimonio di strutture sportive andate in malora, ma nello specifico della palestra a S.Barbara mi piacerebbe che ad occuparsi della questione fossero gli abitanti, i comitati di zona e magari le società che nel quartiere operano da più di 50 anni e che forse potrebbero avere qualche suggerimento appropriato.

La disastrata pista del camposcuola

La disastrata pista del camposcuola

Mi trovo fondamentalmente d’accordo con la consigliera Frontini, che giustamente accenna anche ai problemi legati alla gestione della struttura, ma soprattutto invita a considerare tutta la problematica del quartiere nel suo complesso. Quello che è mancato a Viterbo da sempre a mio avviso, è un progetto guida generale di ampia condivisione politica, su cui appoggiarsi per l’attuazione dei singoli interventi quando si trovino le risorse economiche per la loro realizzazione. Nella zona sportiva di S.Barbara già dal 1981 avrebbe potuto decollare un progetto unico di riqualificazione sportiva e servizi così come invece realizzato in molte altre città vicine, ma si è preferito intervenire (o non intervenire) con singole iniziative scollegate tra loro, curando l’interesse dei singoli orticelli.

Accenno in conclusione brevemente all’enorme ritardo da parte dell’Amministrazione Comunale nell’avvio dei lavori di ristrutturazione del Campo Sportivo Scolastico di Viterbo, struttura capace di formare negli anni attraverso le società cittadine, migliaia di giovani studenti, sportivi, campioni e che attualmente versa in uno stato di degrado totale. La struttura, che beneficia delle più sofisticate apparecchiature di cronometraggio automatico e di misurazione dei lanci, è stata dotata da più di 8 anni di tribune coperte con circa 700 posti, ma la pista e le pedane ormai distrutte dall’usura, non possono più ospitare manifestazioni neanche in ambito Regionale e Provinciale, e numerose gare sono state spostate quest’anno nell’impianto ”Franco Guidozzi” di Tarquinia.

Attendiamo con ansia un segnale dall’assessore Ricci, dal sindaco Michelini, dal delegato allo Sport Insogna, così come abbiamo sempre atteso in passato dagli amministratori che li hanno preceduti, negli ultimi 35 anni.

Noi siamo sempre gli stessi, con la stessa passione, tutti i pomeriggi, con i nostri tecnici ed allenatori sul campo ad accogliere i giovani viterbesi.

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