Nel quarto trimestre dello scorso anno, in provincia di Viterbo sono stati erogati 25,7 milioni di euro per mutui immobiliari, con una variazione positiva del 54% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. E’ uno dei dati più rilevanti nell’analisi del mercato della case nella nostra regione ed è stato elaborato dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa. Complessivamente, nel periodo ottobre – dicembre 2014, le famiglie nel Lazio hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 913,5 milioni di euro, che collocano la regione al secondo posto per totale erogato in Italia, con un’incidenza del 12,91%. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente si registra una variazione delle erogazioni in regione pari al +26,4%, per un controvalore di oltre 190 milioni di euro in più.
Guardando all’andamento delle erogazioni sui 12 mesi, e analizzando quindi i volumi dell’intero anno solare 2014, il Lazio mostra una variazione positiva delle erogazioni pari a 18,2%, per un controvalore di +509,7 milioni di euro. Sono dunque stati erogati in questi ultimi dodici mesi 3.303,4 mln di euro, volumi che rappresentano il 13,57% del totale erogato in Italia.
Il dato relativo a Viterbo è il migliore in assoluto del Lazio: a Frosinone, infatti, sono stati concessi 21,1 milioni di euro (+22,7% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno pari a; a Latina sono stati erogati 48,1 milioni (+28,8%). La provincia di Rieti ha erogato volumi per 9,8 milioni (+44,4%); in provincia di Roma, infine, concessi mutui per 808,8 milioni (+25,4%).
Sempre in riferimento al quarto trimestre 2014, nel Lazio si è registrato un importo medio di mutuo pari a 121.500 euro, in aumento rispetto a quanto rilevato durante lo stesso trimestre dell’anno precedente, quando il valore medio ammontava a 118.200 euro. Mediamente chi sottoscrive un mutuo nella regione viene finanziato circa il 12% in più rispetto al mutuatario medio italiano. L’analisi delle compravendite evidenzia che il 77,2% ha interessato l’abitazione principale, il 16,2% la casa ad uso investimento ed il 6,6% la casa vacanza.
Il mercato del credito per le abitazioni continua dunque a dare segnali positivi e, dopo le prime timide avvisaglie di miglioramento riscontrate l’anno scorso, le erogazioni fanno segnare volumi in aumento da ormai quattro trimestri consecutivi. Altri fattori positivi sono la crescita della domanda di mutui da parte delle famiglie (da ormai un anno e mezzo), le manovre adottate dalla Bce per sostenere l’erogazione del credito e incentivare la ripresa dell’economia, il miglioramento dell’offerta bancaria grazie a riduzioni degli spread sui mutui per la prima abitazione.
Tutto questo a fronte di un calo generalizzato dei prezzi. Nel secondo semestre del 2014, infatti, le quotazioni delle abitazioni in Italia sono diminuite: nelle grandi città del 4,2%, nell’hinterland delle grandi città del 3,4% e nei capoluoghi di provincia del 4,6%. Genova è la città che ha segnalato il ribasso più forte (-9,2%). Bologna con -2,3% e Firenze con -2,4% sono le città dove gli immobili hanno perso meno. L’analisi per aree geografiche vede una diminuzione dei prezzi del 4,7% nel Nord Italia, del 4,2% nel Sud Italia e del 5,0% nell’Italia centrale. L’analisi della domanda, nelle grandi città, vede una maggiore concentrazione delle richieste sul trilocale (36,6%), seguita dal bilocale (28,8%). In aumento la percentuale di richiesta dei trilocali e dei quattro locali. L’analisi della disponibilità di spesa continua a dare segnali di contrazione. A gennaio 2015 i tempi di vendita si attestano intorno a 173 giorni nelle grandi città, 196 nell’hinterland delle grandi città e 184 nei capoluoghi di provincia.
Per quanto riguarda il mercato degli affitti, l’andamento dei canoni di locazione, nelle grandi città, registra un calo dell’1,5% per i bilocali e dell’1,7 % per i trilocali. Il contratto più praticato è quello a canone libero ma aumenta l’interesse per il contratto a canone concordato.
Le previsioni per il 2015 sono positive: l’anno infatti potrebbe concludersi con transazioni in aumento (tra 430 e 440 mila compravendite). Sul versante dei prezzi si prevede nelle grandi città un ribasso dei valori compreso tra -4% e -2%.