Mettiamola così: questa storia è un po’ la solita giostra. Nel senso che ogni benedetta estate ci sta la gente che si trasferisce al lido (e magari c’è anche chi ci abita tutto l’anno), e puntualmente si ritrova sotto casa il temibile luna park. Ora, l’area balneare in questione è quella di Tarquinia. Mentre per “temibile” si intende “parco giochi all’aperto che per l’intera notte disturba con musica alta e chiasso i villeggianti”. Quelli che poi, come detto ieri proprio su queste colonne, si stanno riunendo. Stanchi di passare lunghe ore insonni.
Antefatto. “In questi giorni ci incontreremo – ecco parte della letterA aperta arrivata in redazione – per decidere come farci sentire. A giorni infatti arriverà la ‘carovana’ e, prima che montino le attrezzature, sarebbe bene far rispettare da subito i paletti normativi imposti dalle delibere comunali. E’ assurdo che davvero nessuno si sia preso la briga di affrontare una volta per tutte tale problema. Chiediamo al sindaco Mazzola di attivarsi al più presto. Non esistono cittadini di serie A, e cittadini di serie B”.
Sentiamo quindi cosa ne pensa, il primo cittadino del borgo litorale. “Rieccoci, puntualissimi – parte Mauro presidente pure della nuova Provincia – Chissà perché non mi giunge nuova la notizia. Ci siamo già attivati per chiedere ai giostrai di tenere più basso il volume. Abbiamo a cuore i problemi di tutti, così come però le esigenze…”.
Perfetto. Scendiamo allora nello specifico. “Siamo stati giovani un po’ tutti – prosegue – o almeno credo. Ok le lamentele, ma ai figli e ai nipoti ci pensa mai nessuno? Credo che avere un’attrazione a due passi, se non sotto casa, è cosa buona e giusta. Insomma, chiedo un po’ di tolleranza”.
L’amministrazione, stando ai fatti, non sembra quindi voler arginare il fenomeno. “Il luna park del lido è un classico – parla ancora lui – Non lo si può togliere. Se lo facessimo sono sicuro che poi verrebbero intere famiglie a lamentarsi. Magari quelle che possono portarci i ragazzi e andarli a riprendere senza affrontare un lungo viaggio. Si dibatte molto sulla sicurezza. Sul riuscire ad evitare di mettere in macchina i giovani. Che a volte per trovare un minimo di divertimento si fanno chissà quanti chilometri. E poi quando una cosa c’è, e funziona, ecco il risultato. Personalmente, dopo essermi accertato che l’impatto acustico rientrerà nei parametri stabiliti dalla legge, consiglio di cercare la pace ed il riposo in alta montagna. Io lo faccio da un pezzo, e devo dire che funziona. Se questi signori avessero casa a Rimini, tra locali notturni e discoteche sempre aperte, come finirebbe?”.