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Mazzola: “Subito al lavoro su precari e tutor”

Il neopresidente della Provincia: "Un nuovo modo per discutere di politica viterbese"

Mazzola con Peppe Fraticello ieri davanti alla Provincia

Mazzola con Peppe Fraticello ieri davanti alla Provincia

Un sorriso largo, ma non troppo. Perché la vittoria era annunciata e lui stesso, Mauro Mazzola, aveva indicato il traguardo da raggiungere in occasione della presentazione della sua candidatura, alle Terme dei papi davanti al presidente della Regione Zingaretti: “Non dobbiamo soltato vincere, ma arrivare al settanta per cento”. Eccolo accontentato: Mazzola è il nuovo presidente della nuova Provincia proprio col 70 per cento dei voti rispetto al candidato del centrodestra Fabio Bartolacci.

“Sono soddisfatto – dice Mazzola a pochi minuti dal verdetto – e lo sono per due motivi. Il primo risale alla candidatura del sottoscritto, arrivata già in modo unitario. Il secondo è perché in seguito in molti si sono avvicinati alla nostra proposta, abbiamo allargato il campo e perciò si può dire che questa sia la vittoria di tanti, se non di tutti. Vado oltre: è nato un nuovo modo di discutere della politica viterbese”. Il riferimento è all’asse nato tra il Partito democratico e i civici trasversali messi insieme dal sindaco Michelini: un tandem che – al di là dei conti della serva delle preferenze per i consiglieri – ha portato al centrosinistra al secondo successo in due anni, contando anche la clamorosa affermazione del 2013 al Comune di Viterbo.

Mazzola, comunque, ha fatto man bassa di voti specialmente nei grossi centri della Tuscia, nella sua Tarquinia, a Civita Castellana e nelle cittadine oltre i diecimila abitanti: “Sì, in questa fascia il risultato sembra ottimo e me lo aspettavo – dice – Perché qui i candidati consiglieri hanno una sensibilità diversa, sono attivi, hanno una coscienza politica. I paesi più piccoli forse sono più dispersivi”.

Adesso non resta che mettersi al lavoro: “Lo farò da subito, iniziando a studiare bene tutte le pratiche che mi sono state lasciate in eredità. Dalla situazione delle scuole al destino dei precari, che per me è una priorità assoluta, senza dimenticare le strade. Già, perché per quanto riguarda la viabilità va sì tenuto conto delle condizioni della rete stradale, che è pessima e che è al centro delle preoccupazioni di tutti, a partire dai sindaci, ma bisogna anche cercare di limitare la velocità dei veicoli con qualche sistema”. E il pensiero va ai tutor, per i quali la vecchia amministrazione Meroi ha già avviato tutti i procedimenti lasciando però la facoltà di decidere ai successori. E per quello che ha detto Mazzola non sembra che ci siano grandi preclusioni ideologiche nei confronti di questi strumenti di controllo. Staremo a vedere.

“Questa della Provincia è una sfida che voglio vincere – dice il neopresidente – Nessuno mi ha dato la patata bollente, è un’avventura che condivideremo tutti insieme e sono sicuro che andrà bene. Io sono il primo ad abbassare la testa, mordere, e andare avanti”.

Bisognerà vedere anche come reagirà la macchina provinciale alla riduzione delle competenze prevista della riforma Delrio e chiara a tutti (tranne a qualche cronista). E che i dirigenti provinciali riescano a essere meno caotici rispetto a quanto sono riusciti a fare nelle inedite vesti di scrutatori al seggio per le nuove elezioni. Prolissi e confusionari come pochi, tanto che i rappresentanti di lista non hanno lesinato critiche nei loro confronti. Con la presidente del seggio che ha anche allontanato dalla sala dello scrutinio la stampa: giusto in punta di diritto, sbagliato nel modo, nei toni della voce e nella perentorietà. Andrà meglio alle prossime elezioni, se e quando si terranno.

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