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Insegnanti in piazza contro la Buona Scuola

La manifestazione in centro di giovedì scorso

Alcuni insegnanti che hanno manifestato

Alcuni insegnanti che hanno manifestato

Anche Viterbo è stata inserita tra le piazze che giovedì scorso, si sono vestite di rosso, colore simbolo dell’amore per la scuola pubblica statale.

Così, circa 150 insegnanti viterbesi, vestiti ciascuno con qualcosa di rosso e con in mano un libro scolastico, hanno manifestato in piazza del Comune a Viterbo il loro dissenso al ddl governativo, pomposamente denominato “la buona scuola”, che in questi giorni è in discussione al Senato.

Il flash mob ha avuto un grande successo, con gli insegnanti che per 5 minuti hanno letto, contemporaneamente, un brano del libro che hanno portato con loro e infine, sono rimasti alcuni minuti con lo stesso libro stretto all’altezza del cuore, in una posa simbolica e significativa.

Al termine della manifestazione, un gruppo di circa 150 insegnanti, la maggior parte di ruolo e solo alcuni precari, unitamente ai rappresentanti sindacali di categoria, si è recato presso la sede della Provincia, in via Saffi. I docenti sono entrati ordinatamente dentro la sala dove era in svolgimento un convegno del Pd, al quale partecipavano esponenti di quel partito, tra i quali un sottosegretario.

Gli insegnanti sono rimasti in piedi, in silenzio, con i libri in mano. Dopo aver ricevuto la solidarietà del consigliere regionale Enrico Panunzi, i docenti hanno chiesto a gran voce il ritiro del decreto governativo, anche per rispondere agli interventi fumosi di alcuni esponenti politici, evidentemente poco o male informati sui contenuti del provvedimento.

Gli insegnanti in piazza del Comune

Gli insegnanti in piazza del Comune

A questo punto, gli insegnanti sono usciti dalla sala e si è svolto un pacato confronto con l’on. Alessandro Mazzoli (che è bene ricordarlo è uno dei parlamentari che alla Camera ha già votato a favore del provvedimento) il quale si è impegnato a ricevere una delegazione di docenti nei prossimi giorni.

Quindi gli insegnanti sono usciti ordinatamente dal palazzo della provincia. Precisiamo che è stata una manifestazione pacifica, una democratica dimostrazione di pensiero. Altre iniziative simili seguiranno nei prossimi giorni, per dire no a questo scellerato progetto che mina le fondamenta della scuola statale.

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