Strano ma vero, pian piano ci si sta avvicinando al famigerato modello europeo. Quello che poi funziona, per farla breve. E soprattutto verso nord. Dai dati appena forniti dalla Camera di commercio infatti risulta che l’imprenditoria femminile è in forte crescita. A dirlo sono anche Unioncamere e Infocamere.
Risulta così che Viterbo nel primo trimestre del 2015 ha toccato quasi diecimila unità. Novemilanovecentottantasette, per la precisione. Nel 2014 erano 9949, 9857 l’anno ancora prima. Per un trend in aumento costantemente nonostante crisi e voglia collettiva di fare la valigia.
Il rapporto stilato dalla Camera è stato redatto nelle sedi di Roma. Interessante è quindi andare anche a vedere come si sono comportate le altre provincie del Lazio. Ventuno punti percentuali e poco più rilevano il tasso di ampliamento globale. La Tuscia invece vanta un ventisette abbondante. Due punti addirittura sopra la linea nazionale. L’unica eccezione infine tocca l’artigianato rosa, con una femminilizzazione pari al 14.46% (in Italia siamo sul 15.72).
Il giro globale di numeri rispecchia pertanto quanto espresso nell’ultimo incontro sulla stampa 3D. Affollatissimo di signore e signorine alla ricerca di nuovi stimoli.
“I dati – dichiara Serenella Papalini, presidente del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile – confermano un’inversione di tendenza nel sistema economico locale e gettano le basi per la possibilità di un incremento nei prossimi mesi. Una prova del grande dinamismo delle donne nella nostra provincia, e della loro capacità di saper cogliere le nuove opportunità imprenditoriali, come la stampa 3D, appunto”.
E per rimanere sul pezzo, durante lo svolgimento del convegno sono intervenuti alcuni esperti del settore, tra cui Antonio Alliva dell’impresa 3DItaly. “Nasceranno sicuramente nuove professioni specializzate – le sue parole – ma anche le cosiddette antiche beneficeranno delle nuove strade che questo tipo di stampa permette di intraprendere”.
Raffaele Ascenzi, architetto e vincitore del bando per la nuova Macchina di Santa Rosa, ha portato la sua testimonianza professionale: “Non conoscevo la stampa 3D. Ho potuto apprezzare le possibilità di questa tecnologia, prima tra tutte la fedeltà all’idea. I bozzetti che realizzavamo in concreto erano esattamente uguali al progetto che vedevamo nello schermo del computer. Inoltre la rapidità di realizzazione è un fattore di novità. Prima dovevamo attendere molti giorni affinché si passasse dal disegno su carta al bozzetto, adesso bastano poche ore”.