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Giochiamoci (e godiamoci) i playoff

Per la Viterbese un'occasione per riscattare una stagione imperfetta

La curva nord in fermento

La curva nord in fermento

Se è vero che “se qualcosa può andare male lo farà”, allora in questa stagione regolare appena conclusa del campionato di serie D la Viterbese rappresenta la dimostrazione pratica della veridicità della legge di Murphy.

La mancata vittoria del campionato ancora brucia, specie per le potenzialità avute e non sfruttate. Tanti i fattori che hanno condizionato la stagione: la scelta del girone laziale, dove si gioca a calci e non a calcio; la difficoltà di trovare una guida ideale per la panchina; l’incapacità dello spogliatoio di far forza su stesso e di mostrare non solo a parole che attributi e valori ci sono davvero; la mancata risposta di una città colpevole, da Palazzo dei Priori in giù (che fine hanno fatto i proclami e le rassicurazioni, tanto per intenderci?), di aver lasciato società e squadra troppo sole. Troppe cose andate storte per la Viterbese in questo campionato, in cui la sensazione di essere sempre a un passo dal possibile senza però riuscire mai a raggiungerlo ha segnato gli ultimi mesi. E complimenti alla Lupa che delle inadeguatezze gialloblù ha saputo approfittare.

Domenica 24 maggio partono i play off, dove la Viterbese parte in posizione privilegiata, almeno per le prime fasi riguardanti il proprio girone. “Non servono a niente”, potranno obiettare i più, ma nel calcio moderno, si sa, può accadere qualsiasi cosa e per i gialloblù sarà comunque sempre meglio esserci e piazzarsi bene (non diciamo di vincerli, questi spareggi, per carità, che hai visto mai poi che la squadra decida anche in questo caso di mollare sul più bello!) in un’eventuale griglia ripescaggi. Non sia mai che dalla Lega Pro un giorno d’estate ci mandino a chiamare…

Il presidente della Viterbese Vincenzo Camilli

Il presidente della Viterbese Vincenzo Camilli

Dicevamo, il 24 maggio iniziano i play off. Dove ci porterà questa marea non si sa, ma una cosa è certa: gli spareggi dovranno essere un’occasione da cogliere, sotto molteplici aspetti. Non solo per arrivare primi tra i migliori di tutti i gironi, ma anche e soprattutto per risaldare quel legame d’amore e ombra creatosi tra la squadra e il popolo gialloblù. Tra giocatori e pubblico, quest’ultimo deluso dalla seconda posizione e da qualche comportamento poco ortodosso di troppo da parte dei primi. Sostenitori e simpatizzanti avranno invece l’occasione di dimostrare che il “Rocchi”, volendo, lo si può anche riempire eh, che a vederlo pieno non si fa mica peccato! Questo discorso non vale certo per i tifosi della Curva Nord, che quelli non devono dimostrare mica nulla perché ci sono sempre stati, impeccabili, presenti sugli spalti anche nell’ininfluente trasferta di Nuoro. A proposito: onore ai cinque eccezionali ragazzi che domenica scorsa hanno seguito la Viterbese in Sardegna. Tifosi della Curva presenti anche nelle stanze che in città contano, quando serve di far sentire la loro voce. Educatamente, pacatamente. Per loro i play off non saranno altro che un momento in più per vivere l’amore per la propria squadra.

Un amore che tutta la città dovrà dimostrare alla Viterbese in questa ultima fase di stagione, recuperando l’assenza ingiustificata è ingiustificabile dei mesi scorsi. Non solo per spingere la squadra verso un traguardo importante, ma anche per dimostrare, alla famiglia Camilli – che se lo merita – che Viterbo è veramente tutta d’un sentimento quando c’è da essere riconoscenti nei confronti di chi, come il Patron di suoi ragazzi, ci ha mostrato la parte migliore del calcio di casa nostra. Anche perché l’assenza di chi non ci sarà, sia chiaro, farà rumore tanto quanto quella di Agnese Landini coniugata Renzi al corteo di protesta dei precari della scuola. Un amore che, se tangibile, farà certamente tornare ai Camilli la voglia di continuare a credere nel progetto Viterbese, allontanando i cattivi pensieri più volte resi noti dal Comandante e dal presidente Vincenzo alla stampa e ai tifosi.

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