Quando si parla di integrazione, conviene partire dai dati concreti e dalle esperienze reali. Perché la politica fa il suo mestiere (talvolta bene, molto più spesso male), ma è sul campo che si misura se e come un progetto funziona e dà frutti. Il convegno “Prospettive di vita per persone con disabilità nella Tuscia”, organizzato dalla Fondazione Oltre noi, apre di fatto l’XI Settimana del volontariato, uno straordinario contenitore che fino a domenica prossima (e con altri appuntamenti nel corso del mese) darà la possibilità a tutti di toccare con mano che cos’è e che cosa fa il volontariato viterbese: un esercito silenzioso ed efficiente che si mette al servizio degli altri.
In Sala Regia, c’è il pienone delle grandi occasioni. Difficile trovare una seggiola non occupata. Maurizio Casciani, anima e presidente della Fondazione, fa gli onori di casa. La politica schiera la senatrice Pd Giuseppina Maturani e l’assessore regionale alle politiche sociali Rita Visini: ognuna, per quanto di competenza, rivendica attenzioni e interventi che probabilmente, tra chi la disabilità la vive ogni giorno, lasciano un po’ d’amaro in bocca. I fatti dicono altro e cioè che le cose si fanno quando sono i privati e i volontari a metterci fondi, faccia e lavoro. Certo le Asl offrono sostegno e contributi (di competenza e di professionalità), ma sono la passione e l’impegno quotidiano il vero motore di iniziative di questo genere. La Cascina Rossago nel Pavese, ad esempio: una fantastica esperienza che segue persone affette da autismo; la Comunità Capodarco, rappresentata nella circostanza dal presidente Augusto Battaglia (ex assessore regionale alla sanità), che organizza servizi per la riabilitazione e l’inserimento sociale e lavorativo delle persone con disabilità. La biofattoria sociale Conca d’oro di Bassano del Grappa, con il fondatore Fabio Comunello, che si occupa di autistici adulti (che hanno ormai esaurito la fase della riabilitazione) e che cominciano ad avere esperienze lavorative in un processo di integrazione sicuramente lungo, ma destinato ad un inserimento nella vita sociale e familiare: lì si pratica agricoltura biologica, si vendono nella bottega prodotti tipici di elevatissima qualità e c’è anche un ristorante. La testimonianza del professor Andrea Canevaro, docente emerito di pedagogia speciale presso l’Università di Bologna, offre un eccezionale spaccato di quanto si può e si deve fare con “gli autismi”. “Perché nella mia carriera – spiega – non ho mai conosciuto un caso uguale ad un altro”.
Anche Viterbo fa la sua parte con Orto Salotto che prepara e offre (con tre ragazzi speciali) le bevande e gli stuzzichini della pausa caffè. Il progetto, nato nel 2009, è realizzato dagli utenti del Servizio disabile adulto del Distretto 3 della Asl, in collaborazione con i soci dell’Asd “Il giardino di Filippo” (in Strada Pian del Cerro). Ed è anche possibile “adottare” il progetto mangiando prodotti biologici ad alto valore nutrizionale e relazionale, prenotando una cassetta settimanale con un simbolico contributo.
Ma il vero grande obiettivo di Oltre noi è la nascita una casa famiglia nella Tuscia. Il progetto sta andando avanti grazie all’impegno di una famiglia di Marta, mentre si completano le procedure burocratiche per la nascita della Fondazione. Quasi raggiunta la somma di 50mila euro che lo Stato chiede a fondo perduto per consentire che queste iniziative prendano corpo. Ecco come il pubblico “aiuta” concretamente…
Nel pomeriggio all’ex tribunale di piazza Fontana grande l’inaugurazione ufficiale della Casa del volontariato. Al fianco del consigliere delegato Marco Ciorba (che ha organizzato la kermesse) la vice sindaca Luisa Ciambella. Taglio del nastro e una visita tra gli stand delle associazioni che animano la manifestazione che si svilupperà per tutta la settimana con un programma intensissimo che culminerà domenica prossima con la XI edizione de La città a colori, organizzata dall’associazione Viterbo con amore, con la città invasa da grandi e piccoli atleti che si cimenteranno nelle rispettive discipline.
Cerimonia sobria e senza fronzoli. Come si addice a chi è abituato a fare e non ha bisogno della luce dei riflettori per mettersi in evidenza.