Leonardo Michelini torna ad Expo, cinque giorni dopo l’inaugurazione. Oggi, alle ore 12, anche il sindaco di Viterbo sarà presente alla conferenza stampa di presentazione del padiglione della Regione Lazio, insieme al presidente Nicola Zingaretti e al sindaco di Roma Ignazio Marino. Il Lazio è l’unica regione ad avere uno spazio permanente all’interno del padiglione Italia, visto che le altre ruoteranno per periodi di tempo limitati all’interno dei sei mesi di Expo mentre la Lombardia ha una propria “casa” indipendente dalle altre. E’ stato inaugurato venerdì sera, nel giorno dell’apertura, ma oggi sarà battezzato dalle autorità, con tanto di conferenza stampa di presentazione. All’interno, le bellezze della regione sono esposte e rivisitate anche attraverso strumenti tecnologici d’avanguardia, come il binocolo virtuale, che consente di vivere l’esperienza di passeggiare all’interno di alcuni monumenti, tra i quali il palazzo Farnese di Caprarola, oltre naturalmente ai Fori imperiali e altre bellezze. E’ costato sei milioni e 900mila euro, coperti dalla Regione, da Roma Capitale e dalla Camera di commercio.
E’ stato lo stesso Zingaretti a premere affinché anche Michelini (che sarà accompagnato dall’assessore Barelli) sia presente a questo appuntamento ufficiale, probabilmente perché ci sarà occasione per parlare anche della Macchina di Santa Rosa, esposta all’esterno di un altro padiglione di Expo, quello di Eataly, che tra l’altro risulta tra i più visitati nei primi giorni dell’evento. E proprio l’iniziativa sembra avere bisogno non tanto di pubblicità, quando di “essere spiegata” al grande pubblico che passa da Milano. Dopo la gaffe del Corriere della Sera, che ha incluso il simbolo della città di Viterbo tra le cose “trash” (qualsiasi cosa voglia dire) visibili all’esposizione, anche altri mass media hanno dimostrato – a suon di castronerie – di non aver compreso il significato della Macchina, della sua tradizione premiata anche dall’Unesco. E mentre Luca Mastrantonio – l’autore della galleria di immagini trash in questione – ha cercato di metterci una pezza su Twitter (“In loco sarà sicuramente bella, ma vedetela nel contesto”, ha cinguettato il cronista), resta comunque l’esigenza di far comprendere a tutti cosa voglia dire quel Campanile messo lì.
Nonostante il sindaco sia orientato verso una “libertà di giudizio e di critica” nei confronti della Macchina, ha scritto di suo pugno una lettera al quotidiano di via Solferino per spiegare il significato del Trasporto. E sempre il Comune potrebbe replicare con un gesto di classe, invitando in città per il prossimo 3 settembre il prossimo direttore del Corriere della Sera, quel Luciano Fontana che è il successore di Ferruccio de Bortoli, l’incarico del quale è scaduto qualche giorno fa. Nella speranza – anzi, nella certezza – che basterà uno sguardo dal vivo per rendersi conto che il trash non abita qui. E ci sono anche sei mesi di tempo per far capire ai visitatori dell’esposizione meneghina la bellezza e l’unicità della Macchina e della festa in generale.
Diverso il discorso per Vittorio Sgarbi, che in certe turbolenze mediatiche ci sguazza come pochi. Il critico d’arte aspetterà probabilmente il prossimo 15 maggio – giorno fissato per l’inaugurazione della sua mostra ad Expo, Tesori d’Italia – per dire qualcosa sulla vicenda. E saranno altri fuochi d’artificio, c’è da scommeterci.