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“Dai clan intercettati i sospetti sulla partita”

Secondo la Gazzetta dello sport così Viterbese - Nuorese è considerata "sospetta"

L'ingresso in campo

L’ingresso in campo

Perché la sfida del 4 gennaio scorso tra Viterbese e Nuorese (risultato finale 4-2) è finita tra le partite sotto indagine nell’inchiesta Dirty Soccer? Per il suo andamento anomalo o per altre ragioni? E’ questo che si domandano gli sportivi gialloblu, e anche la stessa società di via della Palazzina, che per voce della proprietà ha subito rivendicato la più completa estraneità ai fatti (“Aria fritta, stanno sparando nel mucchio”, ha detto il patron Piero Camilli).

Eppure, l’operazione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, con il supporto del Servizio centrale operativo (Sco), di Roma, sembra dover riservare ancora colpi di teatro, dopo i cinquanta fermi (dirigenti, allenatori, dirigenti ed esponenti della malavita organizzata italiana e balcanica) di martedì scorso. Di giovedì, invece, la notizia che Viterbese e Nuorese si siano aggiunte al conto delle squadre sotto indagine insieme alla Salernitana, al Santarcangelo, all’Ascoli, al Benevento, al Renate e alla Torres (tutte società di Lega Pro).

Quella del 4 gennaio scorso fu una partita combattuta – anche troppo, e se ne ricorderà chi era presente allo stadio – con i padroni di casa della Viterbese in vantaggio con Saraniti, raggiunti da Pisanu e poi superati da un rigore di Cappai ad inizio del secondo tempo. Nel finale di match, il controribaltone, firmato da una clamorosa autorete di Jeda (ex Cagliari: infilò di testa la sua porta) e da altri due gol di Saranitovic. Un andamento rocambolesco, certo, ma come ce ne sono a dozzine in tutti i campionati nazionali che si giocano in questo Paese. Che sia stato proprio lo svolgimento della partita ad insospettire gli inquirenti? E, nel caso, a chi dovrebbero essere imputate eventuali colpe, se confermate? Ancora: davvero si possono “indagare” tutte le partite avvincenti, incerte ed emozionanti dei campionati sui quali è possibile scommettere? Sarebbe davvero un lavoro mastodontico.

Secondo la Gazzetta dello sport – che ha spedito a Catanzaro uno tra i migliori cronisti di giudiziaria sportiva d’Italia, Francesco Ceniti – la partita tra Viterbese e Nuorese e le altre cinque uscite fuori giovedì (Salernitana – Messina, Ascoli – Santarcangelo, Reggina – Benevento, Renate -Torres) sarebbe invece considerata “sospetta” (occhio ai termini) perché ritenuta “combinata dai componenti delle due organizzazioni dedite al calcioscommesse”. Cioè dai calabresi e dagli slavi, intercettati e finiti nel blitz di martedì scorso: “Ascoltando le conversazioni rimaste fuori dall’ordinanza di martedì – scrive la Gazzetta – si è scoperto come le cinque partite fossero considerate combinate”. Il che, naturalmente e va sottolineato e ripetuto, non prova alcunché, anche perché siamo ancora nella fase di indagini. Ci vogliono riscontri, verifiche, e bisogna anche tenere conto che qualcuno potrebbe aver millantato – per vie telefoniche o no – chissà quali accordi. E infatti che tutto si risolva in una bolla di sapone è probabile, anche alla luce di altri esempi recenti, con giocatori, squadre e varia umanità tirati in ballo senza rispetto e poi prosciolti con tante scuse. E’ quello che si augurano tutti, a Viterbo: meglio pensare al playoff di domenica: quello sì che è un giudizio inappellabile.

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