Tutto comincia il 6 maggio scorso quando Danilo Broggi, amministratore delegato dell’Atac (azienda che gestisce tre linee ferroviarie laziali: Roma-Giardinetti, Roma-Lido e Roma-Viterbo) prende carta e penna e scrive una lettera di fuoco all’assessore regionale alla mobilità Michele Civita. La richiesta è perentoria: Atac vuole entrare in possesso delle tre ferrovie e soprattutto vuole trasformarle e integrarle maggiormente nel servizio di trasporto pubblico romano. Tralasciando gli obiettivi riguardanti le altre due linee, conviene soffermarsi sulle considerazioni relative alla tratta che interessa la Tuscia. Broggi mette nero su bianco che, in considerazione dello stato di degrado dell’infrastruttura, bisogna urgentemente intervenire. Come? Eliminando il trasporto su ferro nella parte fuori Roma e sostituendolo con servizi di bus, mentre per la parte urbana bisogna attuare una ristrutturazione dei binari e del materiale rotabile per integrarlo con le reti di Capitale. Sic et simpliciter, direbbero i latini (tanto per rimanere in tema territoriale), il signor Broggi decide che un servizio essenziale per una fascia non trascurabile di cittadini sia della provincia di Roma che di quella di Viterbo va cancellato. E, se proprio volete, metteteci dei bus.
Tutto questo avviene mentre Regione e Atac stanno discutendo il rinnovo del contratto di servizio, lo strumento con cui la Pisana (cioè tutti noi) sborsa un bel po’ di milioni di euro per garantire il diritto alla mobilità dei laziali. Insomma, l’ad di Atac si porta avanti nella discussione e pone paletti grossi come macigni. “Inaccettabile” tuona da Civita Castellana il sindaco Gianluca Angelelli e non per semplice difesa del territorio (assolutamente legittima, peraltro) ma per una serie di ragioni oggettive. “Il capo di Atac – attacca il primo cittadino civitonico – dovrebbe sapere che la giunta Zingaretti ha deciso di puntare sul potenziamento e sull’ammodernamento di quella linea ferroviaria. E non come auspicio, ma con atti concreti. Per esempio, il finanziamento del raddoppio fino a Riano (i cui lavori sono già cominciati), il raddoppio della palificazione fino a Civita e l’interramento del percorso urbano nel nostro comune. E qui è stata già completata circa la metà dell’opera: siamo in attesa di ulteriori fondi per procedere al completamento”. In soldoni si parla centinaia di milioni di euro. “E allora – si chiede Angelelli – come è possibile che la Regione si rimangi ciò che ha già deciso e in parte finanziato? Si è trattato di una scelta politica precisa, in contrasto con quanto aveva deciso la giunta Polverini, che aveva cancellato il raddoppio, e in linea con quanto in precedenza aveva stabilito la giunta Marrazzo. Significherebbe buttare via un mucchio di soldi”.
Ma le considerazioni del sindaco Angelelli vanno ancora oltre: “Impossibile pensare un ulteriore intasamento della Flaminia che già oggi è messa malissimo con autobus che vanno su e giù. E questa non è solo una mia personale posizione, ma so per certo che è condivisa da tutti i colleghi sia romani che viterbesi. L’ad Broggi, per quanto mi riguarda, ha detto una enorme sciocchezza. Che non ha fondamento reale”. Se poi si tratta di una provocazione per spuntare migliori condizioni (per l’Atac) in sede di firma di contratto di servizio, si vedrà. E, per di più, non sembra proprio che dalla Regione ci siano orecchie attente alle sollecitazioni di Broggi. Comunque, meglio stare attenti e tenere gli occhi aperti.