“Il centrodestra è questo”. Alla presentazione ufficiale del candidato presidente dell’area moderata per la Provincia, la parola d’ordine è una sola e non concede spazio a qualunque tipo di alternativa: Fabio Bartolacci, sindaco di Tuscania, rappresenta tutti. O meglio Forza Italia, Nuovo centro destra e Fratelli d’Italia, cioè i partiti che si sono impegnati sulla strada dell’unità e che alla fine hanno trovato la sintesi su quel nome e sui candidati consiglieri. Ma siccome fa più rumore chi manca rispetto a chi c’è, inevitabilmente il discorso va a parare dalle parti di Francesco Battistoni (il cui nome mai viene citato, nemmeno per sbaglio) e sulla lista alternativa da lui promossa. La serie degli interventi è un climax che gradua i toni e i contenuti.
Ecumenico (anche per la posizione ricoperta) Fabio Bartolacci: “L’obiettivo di riunire in un’unica lista le varie anime è andato a buon fine. La presenza di molti sindaci testimonia che si è lavorato sul territorio. E visto che sembra ormai vicina l’approvazione della nuova legge elettorale per le politiche che premia le liste e non le coalizioni, possiamo ben dire che qui a Viterbo ci siamo portati avanti , riunendo sotto un’unica sigla tre partiti”. Politico Francesco Urbanetti, consigliere provinciale uscente e commissario di Forza Italia (insieme a Claudio Ubertini): “Abbiamo fatto ogni tentativo per evitare fratture, ma l’obiettivo non è stato centrato. E’ davvero un peccato non aver convinto tutti. Siamo dispiaciuti e però consapevoli che il lavoro di squadra ha pagato e pagherà anche in futuro. E comunque non mi piace questo modo di far politica sui giornali”. Tagliente Sergio Caci (sindaco di Tuscania): “Chi non appoggia il nostro candidato presidente, è fuori. E se non lo fa spontaneamente, allora intervengano gli organi di garanzia”. Poi la stilettata più pesante: “Aver presentato un’altra lista senza un candidato presidente è segno di debolezza, non di forza. Significa solo non avere il numero sufficiente (130) di consiglieri comunali disposti a sottoscrivere la candidatura”. Pungente Laura Allegrini: “Nel centrosinistra la lista civica fioroniana porta qualcosa in più. Nel centrodestra non porta nulla, anzi toglie qualcosa. Va respinto il tentativo di usare le elezioni provinciali per fare il congresso di Forza Italia: non è questo il momento di contarsi”.
Francesco Cuzzoli, presidente uscente della commissione bilancio, se la prende con la riforma Delrio: “Meglio abolirle le Province piuttosto che farle vivacchiare senza risorse. Il rischio di non poter pagare gli stipendi ai dipendenti già da luglio esiste se non ci saranno correttivi immediati”. Domanda: ma Ncd non ha votato a favore della riforma? Giuseppe Talucci Peruzzi, assessore provinciale uscente: “La nostra lista è fatta di tanti sindaci, una sola donna (Stefania Nicolosi, consigliere comunale a Tuscania) e rappresenta in modo omogeneo tutto il territorio”. Altra domanda: è vero che la legge attuale non impone le quote rosa, ma c’è bisogno di una norma per garantire una maggiore presenza femminile?
Un ulteriore corollario è rappresentato dal disimpegno di una parte dell’Udc e soprattutto della Lega. Ancora Laura Allegrini: “La Lega ha condiviso il percorso, anche se poi per scelta di partito ha deciso di chiamarsi fuori. Mentre l’Udc vive una fase piuttosto confusa in cui ognuno ha deciso per sè. E comunque in lista c’erano posti per tutti”. Gli obiettivi pratici? “Mazzola ha già detto che vincerà col 70%. Quindi se prendiamo il 31%, abbiamo vinto noi”.
La sintesi è presto fatta: il centrodestra è vivo, unito e riparte da queste elezioni di secondo livello per tentare la strada del rilancio. Il messaggio di Urbanetti è chiaro: “Se lo mettano bene in testa a Roma: si ricomincia a far politica solo coinvolgendo il territorio e i suoi eletti. Noi ci abbiamo provato e pensiamo di esserci riusciti”. E chi non c’è si metta l’animo in pace: non c’è spazio per i distinguo e i personalismi. In quel di Proceno saranno fischiate le orecchie a più di qualcuno…