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Speranze di vita per il laboratorio di restauro

La Provincia presenta un emendamento al Cal per rivendicarne l'importanza

Marcello Meroi, presidente uscente della Provincia

Marcello Meroi, presidente uscente della Provincia

Spiragli in vista per il Laboratorio di restauro della Provincia di Viterbo. Il Comitato per le Autonomie Locali (Cal) ha infatti indetto una serie di riunioni con le province del Lazio per discutere in merito alla possibilità di presentare emendamenti alla proposta di legge regionale riguardante la ricollocazione delle funzioni definite non fondamentali dalla normativa, trasferite in base al Decreto Delrio dalle province alla Regione.
La Provincia di Viterbo ha quindi presentato un emendamento rivolto al riconoscimento dell’importanza del Laboratorio di Restauro per la promozione delle attività culturali sul territorio, chiedendo che venga inserito a pieno titolo fra le funzioni non fondamentali da rifinanziare. Il Cal ha approvato la proposta di emendamento che ora sarà trasmessa alla Regione per essere poi, si spera, recepita nella legge regionale.

“Si tratta di un segnale importante – ha spiegato il presidente della Provincia Marcello Meroi – nei riguardi di una struttura di eccellenza del nostro territorio. Purtroppo con l’entrata in vigore del decreto di riordino degli enti locali e il trasferimento delle funzioni dalle province alla Regione, il Laboratorio si è venuto a trovare in una sorta di limbo, in uno stato di forte incertezza che pur avendo scoraggiato inevitabilmente gli operatori che con grande professionalità vi lavorano, non ha inciso minimamente sulla qualità delle prestazioni effettuate. Prestazioni che, vale la pena ricordarlo, vengono svolte a titolo gratuito per tutti i comuni della Tuscia che ne fanno richiesta. Abbiamo voluto approfittare – aggiunge ancora Meroi – dell’opportunità che ci è stata offerta dal Cal con la presentazione degli emendamenti alla proposta regionale di riordino delle funzioni, evidenziando l’importanza del Laboratorio per la promozione delle attività culturali sul territorio. Una realtà che anno dopo anno ha saputo migliorare sempre di più l’efficienza dei servizi realizzati, fino a costituire persino un modello di riferimento per altre province italiane e non. Mi piace ricordare infatti che presso il Laboratorio si sono svolti anche stage con la partecipazione di studenti provenienti da alcune importanti università estere, nell’ambito delle collaborazioni inerenti il progetto ‘Arco Latino’. Perdere questa realtà significherebbe far morire la cultura nella Tuscia, il tutto a causa del dilettantismo di chi ha voluto partorire questa legge di riforma degli enti locali priva di logica oltre che foriera di disordine e caos ad ogni livello. Accogliamo quindi positivamente l’approvazione da parte del Cal della nostra proposta di emendamento – conclude il presidente – sicuramente un passo importante per restituire fiducia agli operatori del Laboratorio”.

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