È un po’ come quelle ricorrenze che si intrecciano tra il sacro ed il profano. Solo che questa racchiude in sé allo stesso tempo la protesta e la voglia di stare a panza all’aria. Domenica, per quanti fossero interessati, ci sarebbe la terza festa di primavera. Lassù, alla Faggeta vetusta di monte Venere. E non servirà di accendere Google maps per capire dove sta. Basterà semplicemente prendere un mezzo qualsiasi e recarsi al lago di Vico.
Ad organizzare la giornata sono in tanti. Diversi dei quali (così sembrerebbe) arrabbiati contro l’amministrazione comunale di Caprarola, per quella storia legata al taglio massiccio di alberi messo in piedi di pari accordo con l’Università di Viterbo. Da un lato la giunta vorrebbe sfoltire, ritenendo che questo è il modo giusto per far poi rigenerare. Dall’altro le associazioni non ci stanno, gridando all’omicidio verde. E va a capire chi ha ragione.
Comunque. Questa diatriba, della quale poi se ne è parlato tempo addietro proprio su Viterbopost, per 24 ore verrà accantonata. Poiché i promotori, Legambiente, Lipu, Accademia Kronos, Italia nostra e “Amici della Faggeta”, han deposto le armi in favore delle forchette.
Prima di mettere le zampe sotto il tavolo però, alle ore 10, toccherà farsi una bella passeggiata. Che mette appetito. L’appuntamento, possibilmente con qualche minuto in anticipo, è fissato in località Canale. Il percorso invece si snoderà tra ascolto del canto degli uccelli, itinerario sensoriale e naturalistico di base. In chiusura, si potranno finalmente aprire i “sacchi”, e arrotondare le libagioni di casa con ottime salsicce alla brace del posto.
Non mancherà infine l’angolo musicale legato alla tradizione popolare, in scaletta dopo l’ammazzacaffè e affidato alle sapienti mani di Andrea Piccioni. Artista proveniente dal panorama jazz, signore supremo del tamburello, garanzia assoluta quando si ha a che fare coi pentagrammi.