Lo avevamo annunciato ieri l’altro, fornendo non troppe informazioni per via dell’alone di mistero che sopra vi aleggiava. Ed eccoci oggi alle dovute spiegazioni approfondite. Quelle estrapolate dalla conferenza stampa di presentazione del progetto Tevere Pro.Te.O.
Innanzitutto, lungo il fiume (il Tevere, ovvio, zona viterbese) non verranno realizzate quattro centrali idroelettriche, bensì delle “traverse ad acqua fluente”. E la differenza è sostanziale. Poiché si tratta di opere meno invasive, che comunque svolgeranno il medesimo ruolo. Quale? Quello di produrre energia, innanzitutto. “Sui 65 milioni di Kwh annui – giurerebbe la ditta costruttrice – un quantitativo sufficiente a soddisfare 80 mila abitanti. Tutta Viterbo e anche di più, per intenderci. Con un risparmio, oltretutto, in esborso verso l’estero per l’acquisto di petrolio, di circa 6 milioni di euro”.
Per rendere un po’ l’idea, la medesima portata viene prodotta da una sequenza di pannelli fotovoltaici che copre una superficie di 50 metri di larghezza e 8700 di lunghezza. E a proposito di superfici, quali saranno i comuni interessati? Come preannunciato Orte, Graffignano, Bomarzo e Bassano in Teverina.
Ma andiamo oltre. Chi paga? “La Pro.Te.O. – assicura il sindaco di
Orte, Moreno Polo – ben 50 milioni di euro. E se non bastasse la società capitolina avrà bisogno di 200 persone del luogo, 50 per paese, che avranno così lavoro assicurato per un paio d’anni. Pure i materiali per la costruzione saranno reperiti da fornitori locali. Insomma, una bella boccata d’ossigeno all’economia”.
E non finisce qui, per dirla alla Corrado. Perché oltre a quanto appena descritto, va rimarcato l’aspetto più importante. Ovverosia la riqualificazione a 360 gradi dell’area. “Sono 40 anni che ogni giorno vedo il Tevere in secca e mi piange il cuore. Pensate che si può attraversare a piedi, gli argini si rovinano a vista d’occhio col passare dei giorni”, ancora Polo.
Quindi, mancata emissione nell’atmosfera di un quantitativo di CO2 importante. E, ancora, per ben 20 km il fiume sarà navigabile. In canoa, in barca a vela. Con tanto di impianto di risalita per i pesci e di discesa comoda per le imbarcazioni. Chiude l’aspetto turistico, legato ad eventuali scolaresche, percorsi pedonali o ippici.